Villa San Benedetto di Albese
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Cura ciclotimia
Un luogo di accoglienza, cura amorevole e attenta, con personale preparato e disponibile. Lascio il cuore in questo posto dove mi sono sentita a casa, dove sono stata sostenuta in modo amorevole da infermieri, oss, educatrici, psicologi e psichiatri, da tutta l'equipe. In particolare ringrazio il dottor Cavedini che mi ha fatto sentire tutto il suo interesse e presenza, Lisa e il suo sorriso dolce e la sua preparazione, Ilva amorevole e materna, Ersida e Malvina che hanno allietato le mie giornate con la loro simpatia, Martina e Nadia che mi hanno accompagnata e sostenuta, Elia e Michela disponibili e attenti.
Disturbo ossessivo compulsivo
L’inizio di questo percorso non è stato facile, diciamo i primi giorni, per ambientarsi e soprattutto perché ci si entra lì che si sta male, ma poi qualcosa inizia a cambiare. L’assistenza dei medici, psichiatra, in particolare il dott. Cavedini e la dottoressa Piccinni, ma anche le educatrici, gli infermieri, gli oss, davvero tutti, il percorso inizia a cambiare e si iniziano ad avere i primi frutti, i primi risultati. Persino i pazienti stessi, si era creata una coesione nell’aiutarsi a vicenda, a darsi forza, a non giudicare l’altro, perché siamo tutti uguali, ognuno con il suo dolore e la sua patologia. Questa clinica mi ha rimesso in piedi, mi ha rianimata, mi ha fatto tornare alla vita. Chiaramente il percorso va affrontato anche fuori da lì con psichiatra e psicoterapeuta, ma intanto delle cose hanno iniziato a funzionare nel verso giusto, e ti dà le basi per affrontare anche il percorso fuori. Mi sono trovata molto bene anche con il mangiare, io sono una persona molto particolare sul cibo eppure mi è piaciuto tutto, capitato che se c’era qualcosa che non piaceva c’era sempre altro che compensava. Ci ho lasciato davvero il cuore. Si sta proprio bene lì. La consiglio vivamente.
Disturbo borderline
Struttura da evitare, ho ricoverato mia figlia con disturbo Borderline di personalità, autolesionismo ed ansia. Entrata in struttura con diagnosi chiara, dopo 10 giorni mi chiamano alle 22,30 per dirmi che portavano mia figlia in pronto soccorso psichiatrico, non mi hanno più fatto sapere nulla tanto che sono dovuta partire velocemente il giorno dopo all'oscuro di tutto, arrivata all'ospedale Sant'Anna vengo a sapere che mia figlia era ricoverata in psichiatria. La risposta della struttura è stata una scusa banalissima e che non potevano più tenere mia figlia, ma non era una struttura specializzata per il disturbo borderline? Consiglio non mandate i vostri figli in questa struttura.
Ansia generalizzata
Lascio il cuore in questa struttura dove medici, OSS, infermieri ed educatori sono fantastici!
Struttura attrezzata, unica grande pecca il cibo, per niente all’altezza del resto.
Io non so come ringraziare chi mi ha seguita e aiutata. Oltre a questo, si possono conoscere persone fantastiche, come nel mio caso.
Grazie di cuore.
Ottima struttura
Abbiamo ricoverato mia madre in questa struttura qualche mese fa. Mia madre era in una situazione di grave disagio fisico e psichico. Sinceramente pensavamo di non poter fare più molto per lei.
E' uscita da questa struttura completamente rinata! Ed è tornata a vivere!
Non posso che confermare tutte le opinioni positive già lette. Abbiate fiducia e affidatevi nelle mani di queste persone capaci e competenti.
Grazie di cuore al personale tutto.
Sensibilità
Sono stato un mese in riabilitazione nel reparto di neuropsichiatria. Tra luci ed ombre, nel complesso il mio giudizio è positivo, nonostante alcune gravi mancanze.
In breve:
un grazie al reparto infermieristico, sempre attento e sensibile alle esigenze del paziente (in particolar modo segnalo la competenza e la simpatia di Enza, la vulcanica ed inesauribile Luna e la gentile cinefila Valentina).
Ringrazio anche Andrea e Guido della sezione OSS, la dottoressa Piccinni e dottoressa Lorusso per la pazienza, sensibilità e competenza.
Non dimentico certamente le bravissime educatrici, con un ringraziamento speciale a Nadia, una ragazza molto professionale, sensibile, pronta a gestire qualsiasi situazione con passione e disponibilità (grazie di tutto sei stata di grande aiuto).
Le note dolenti sono il cibo pessimo (la cena della vigilia era immangiabile) e una certa disorganizzazione generale del reparto, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione delle terapie, con attese lunghissime e snervanti grazie ad un sistema cervellotico e farraginoso.
Finalmente una diagnosi corretta
Sono stata ricoverata in questa clinica nel mese di marzo 2018.
Grazie alla competenza dei professionisti che ci lavorano, ho finalmente avuto la diagnosi del mio disturbo, ossia il D.O.C., mai scoperto prima di allora. In questo luogo ho trovato grande accoglienza, competenza e umanità da parte di tutto lo staff (dagli psichiatri fino ad arrivare al personale OSS).
Lo consiglio vivamente.
Ricovero dal 18/01 al 14/04
Ho dovuto ricoverare mia moglie Laura nel reparto di Riabilitazione psichiatrica di questo ospedale. Seguita dal Dott. Cavedini Paolo, sono infinitamente grato di cuore al dottore, agli infermieri, agli educatori ed educatrici per la professionalità, educazione, rispetto e gentilezza mostrate. La patologia di mia moglie va gestita nella massima tranquillità e comprensione possibile e qui abbiamo trovati uomini e donne ancor prima che medici. L'assistenza giornaliera è stata ottima, come le cure mediche, che dopo un po' hanno cominciato a funzionare.
Il Dott. Cavedini è stato stupendo, anche perché si è rivelato un ottimo e capace medico. Grazie di cuore a tutti, perché in questa struttura ci si trova in famiglia ancora prima che in un ospedale.
Ottima struttura.
Reparto di Riabilitazione psichiatrica
Vorrei fare di tutto cuore un elogio grande al reparto di Riabilitazione psichiatrica dell'Ospedale San Benedetto Menni di Albese, in particolar modo al Dott. Paolo Cavedini, medico curante di mia moglie. Sono stati tutti speciali e gentilissimi, dagli educatori ai dottori, dagli infermieri all'intero personale di servizio. Non saprò mai come sdebitarmi con loro. Ti fanno sentire a casa e non in un ospedale. GRAZIE DI CUORE.
Esperienza positiva
Sono stato ricoverato in questa struttura a causa di un Disturbo Ossessivo Compulsivo per tutto il mese di dicembre 2016.
Voglio ringraziare tutto il personale sanitario che mi ha assistito per la professionalità, gentilezza e simpatia che hanno dimostrato nei miei confronti.
La mia esperienza è stata positiva sotto ogni punto di vista; voglio sottolineare la capacità comunicativa degli psicologi, la presenza importante degli infermieri, che non sono solo dei semplici "distributori di medicinali" ma che conoscono appieno i diversi disturbi dei degenti che assistono e sono sempre presenti se si ha bisogno di chiarimenti o semplicemente di una parola di conforto. Coadiuvano in maniera seria e preparata il lavoro degli psicologi. Poi ci sono gli "educatori", responsabili delle attività che si svolgono nella struttura. Anche loro preparati sui problemi che si trattano nella clinica; ho sperimentato personalmente la loro capacità di comprendere e affrontare il mio problema e di elargirmi consigli in grado di tranquillizzarmi nei momenti di difficoltà. Infine la cucina: se volevate andare in un ristorante a tre stelle, avete sbagliato posto ma qui si entra per guarire da malattie talvolta invalidanti e la cucina fa quello che deve fare in maniera sufficiente.
In conclusione mi sento quindi di consigliare questa clinica senza riserve.
Come mi sono trovata
Tutte le educatrici meritano il mio rispetto, sempre disponibili ed educate e rispettose nei confronti dei degenti.
Medici Psichiatri e Psicologi sono di alta competenza.
Mentre il reparto infermieristico l'ho trovato scarso di gentilezza e comprensione, con poco rispetto per il degente. Riguardo alle Oss, alcune da ammirare, altre il contrario.. In questi posti la pazienza, la dolcezza e la gentilezza devono essere all'ordine del giorno..
La caposala è strepitosa, unica, risolve sempre i problemi esposti dai degenti, è sempre cordiale ed educata.
Grazie a Villa San Benedetto Menni
Partendo dalla premessa che i miracoli a questo mondo non li fa nessuno, ringrazio che in Italia esistano centri così ben gestiti e organizzati dove il paziente è al centro di assistenza, competenza, pazienza, terapia farmacologica, pulizia, controllo, spazi di verde per rilassarsi, buona cucina, permessi d'uscita. Ma soprattutto si è padroni di un tempo per sè stessi che diventa percorso, per mettere a fuoco la propria vita. Visto che i disturbi d'ansia ed emotivi sono la risposta del nostro organismo rispetto a comportamenti sbagliati, predisposizione biologica e fattori ambientali, qui possiamo trovare le risposte giuste, attraverso i Dottori, gli Psicologi, gli Infermieri, gli Educatori, gli Oss, i farmaci e noi stessi.
Dott. Giampaolo Perna
Ho conosciuto il Dott. Perna un paio di anni fa per un problema di ansia sociale; è una persona molto gentile ed educata, ma non molto professionale dal momento che, nonostante le prime visite durino una mezz'oretta o più, dopo un paio di volte diventano molto più brevi (anche 5-6 minuti), ma nonostante ciò la tariffa rimane invariata (120€). Capisco che sia il primario, ma far pagare una visita circa 1200€ per ora è un'assurdità, ho portato il problema ad una segretaria e la sua risposta è stata: "A lui bastano pochi minuti perché ha l'occhio clinico". Per ovvi motivi ho deciso di non andare più da lui.
Struttura pessima
Struttura dove i medici passano una volta ogni morto di papa (in 23 giorni la dottoresse Zorzi è passata 2 volte). Quando ho chiesto spiegazione al primario (la dottoressa Diaferia), mi ha urlato in faccia che sono frustrato (ad un ragazzo che soffre di un DOC molto grave).
Struttura dove si cura il DOC con sedute si respirazione e con gruppi di assertività. Questa sarebbe l'eccellenza??? Per fortuna che in Italia ci sono persone come il professor Cassano che hanno sempre portato avanti una visione SCIENTIFICA dei disturbi mentali e della loro cura. Tutto questo con soldi pubblici. Dopo le parole che mi ha detto la dottoressa Diaferia, ho avuto una crisi. Complimenti!!!
Il gufetto rinato
Sono stato a Villa San Benedetto dal 30/06 al 30/07, prima di entrare ero disperato, non uscivo più di casa e non stavo da solo in casa nemmeno un secondo, e quel poco che uscivo era per passare qualche pomeriggio in preda agli attacchi di panico nella barellaia dell'ospedale più vicino; insomma.. ero disperato!
Grazie ai consigli di amici ho preso contatti col Prof. Perna, che mi ha praticamente seguito passo passo durante tutto il pre e post ricovero, e grazie al lavoro certosino svolto da tutta l'equipe di psichiatri, psicologi, infermieri, educatori e Oss, dopo un mese esatto sono praticamente rinato. Non smetterò mai di ringraziarli dal profondo del cuore, e' stata un'esperienza importante e significativa, dove mi hanno insegnato a gestire le situazioni di stress e i momenti di panico.
Che dire? Per me e' stata una rinascita e mi meraviglio dei commenti negativi degli altri utenti, molto probabilmente non hanno fatto buon uso dei mezzi messi loro disposizione, perché sì i miracoli quasi li fanno, ma dobbiamo anche metterci molto del nostro.
In sintesi io sono rinato e oggi finalmente vedo la luce fuori dal tunnel, e dopo 15 anni di sofferenze non posso che ringraziare tutta l'equipe di Villa Menni.
La gentilezza e la capacità di comprensione.
La pulizia.
La simpatia, la gentilezza e la discrezione delle suore.
Rinascita
Circa un anno fa ho iniziato ad avere attacchi di panico e ansia, sono stata ricoverata all'ospedale vicino alla mia abitazione e da lì è iniziato il vero incubo: ad ogni ricovero farmaci diverse sino ad arrivare ad un farmaco con effetti collaterali spaventosi..
La Casa di Cura Villa San Benedetto Menni è stata la risposta adeguata ai miei disturbi. Sono stata trattata come una persona prima di tutto e poi come una paziente.
Mi hanno stupito certi commenti che ho letto, sembra parlino di un altro mondo rispetto a quello che ho vissuto io.
Esperienza decisiva
Affetto da depressione maggiore con attacchi di panico, ho consultato diversi psichiatri, sono stato ricoverato al Turro di Milano. Nessun risultato. Quando ormai ero disperato, mi è stato consigliato il centro di Albese con Cassano. Ora sto bene e ringrazio tutta l'equipe per la professionalità con la quale sono stato seguito. Lo psichiatra, lo psicologo e tutto il personale mi hanno seguito scrupolosamente con disponibilità e impegno.
Non saprei cosa dire di negativo se non una cosa: la sala TV e la sala di ricreazione erano un unico grande locale, per cui chi voleva seguire i programmi della TV era disturbato da coloro che volevano parlare e scherzare. Questa è la mia esperienza e mi meraviglio del commento completamente negativo di alcuni pazienti.
Discreta come struttura
Sono stata ricoverata 1 mese tra ottobre e novembre 2014. All'arrivo in accettazione mi ha raggiunto una collaboratrice gentile che mi ha accompagnato in camera a posare la valigia e poi subito nella sala medici a conoscere la psichiatra assegnatami. Credevo di essere sola con lei, invece c'era una specie di plotone in studio. Psichiatra, lo psicologo che mi avrebbe seguito, la collaboratrice e altri 3 medici. Lì ho dovuto raccontare i motivi del mio ricovero, che nel mio caso erano legati a un trauma molto serio e delicato che non è stato per niente facile raccontare davanti a tutta quella gente. Poi mi hanno detto che per 5 giorni non avrei fatto nessuna attività perchè il programma personalizzato delle attività lo preparano dopo 4 o 5 giorni. Nel frattempo il nulla, solo grandi passeggiate nel parco, molto bello, e grandi dormite. La terapia si va a prenderla in medicheria 3 volte al giorno ad orari prestabiliti uguali per tutti con lunghe code. L'ora di pranzo alle 12.00 e di cena alle 18.00, viene segnalata da una campanella suonata a mano. La sveglia al mattino è alle 7.00 e poi, essendo un istituto religioso, c'è musica sacra e messa trasmessa anche nelle camere tramite altoparlanti, e non si può fare a meno di sentirla. Il cibo è pessimo, immangiabile, di giusta quantità, ma davvero è pessimo. Le attività proposte mi sono state d'aiuto solo durante la degenza, ma una volta a casa in 3 giorni sono tornata come prima. Pensavo di essere seguita regolarmente dallo psicologo, ma gli incontri avvengono due volte a settimana per circa mezz'ora o meno. Le collaboratrici sono state tutte molto gentili, disponibili, dolci, così come le infermiere. I medici li vedevo in giro un'oretta solo al mattino e poi sparivano. Le camere sono piacevoli e ragionevolmente pulite, non c'è la tv in camera ma in una sala dedicata. Le lenzuola le cambiano i pazienti una volta a settimana, il regime di vita è molto rigido, stile militare. Gli orari vanno rispettati al minuto, se si sta in camera a riposare un pochino durante la giornata vengono a richiamarti. All'arrivo viene messo un braccialetto con i dati personali, ma mi sono accorta che all'interno c'è un microchip, non so a cosa serva, ma temo che sia per controllare i movimenti dei pazienti per sapere in quale locale si trovano; dico questo perchè ogni volta che andavo in camera anche solo 10 minuti al mattino per rilassarmi, arrivava immediatamente qualcuno a dirmi di alzarmi e di andare in sala lettura con gli altri. Non poteva capitare per caso, è successo troppe volte! Le camere sono a due letti, io sono stata fortunata perchè entrando di venerdì sono rimasta sola tutto il fine settimana ed ho avuto modo di ambientarmi; poi il lunedì è arrivata una paziente con cui mi sono trovata bene, a parte che lei alle 9.00 di sera era già a letto e io per non disturbarla non potevo nemmeno leggere e tenere la luce accesa, così stavo in sala tv fino alle 23.00, poi andavo a letto.
Non essendo un ospedale, l'abbigliamento è quello usuale, non è permesso stare in pigiama durante il giorno nè andare in giro in pigiama la sera. Per uscire dalla struttura e andare a bersi un caffè al bar, o fare 4 passi in paese, bisogna avere un permesso del medico che viene di solito consegnato dopo una settimana di ricovero dietro richiesta personale. Qualsiasi cosa si voglia fare al di là di quelle proposte, è soggetta ad approvazione del medico entro 48 ore. Faccio un esempio. Una sera ho alzato la spondina destra del letto perchè sono abituata a dormire appoggiata su un lato. Quando di notte le infermiere hanno visto la spondina alzata (di notte le infermiere fanno il giro nelle camere per vedere se va tutto bene) mi hanno svegliata e mi hanno rimproverata dicendomi che non avevo il permesso di alzarla. A parte che alle 3.00 di notte non mi sembra corretto svegliare una paziente, sapendo che oltretutto ha problemi di sonno, ma poi il mattino dopo sono stata richiamata da un medico che voleva sapere, in tono severo, il perchè di quella spondina alzata e mi ha detto che per poter avere l'autorizzazione dovevo avere motivi molto seri e comunque ero soggetta alla loro approvazione nel giro di 48 ore; in più mi ha detto che nel mio caso non c'erano motivazioni valide quindi io la spondina non potevo più alzarla. So che è una sciocchezza, ma sinceramente sono rimasta allibita da questa trafila così stile caserma. Lo psicologo a me assegnatomi, il dottor Zaccari, è stato molto bravo, paziente, gentile, umano, mi sono trovata subito a mio agio. Solo che le sedute bisettimanali da mezz'ora sono troppo poche per chi va lì con problemi psicologici. A dire il vero vedo più spesso il mio psicologo qui a casa tramite Asl che in una struttura per riabilitazione psichiatrica!!! La psichiatra l'ho incontrata solo all'inizio e il giorno delle dimissioni, poi la vedevo nei corridoi al mattino che girava tra i suoi pazienti chiedendo velocemente come andava, il dialogo durava si e no 1 minuto. Questo non mi è piaciuto. La sala tv e la sala comune per leggere e fare quattro parole con gli altri degenti è la stessa quindi spesso si litigava perchè si alzava il volume della tv per riuscire a sentirla (e comunque non si riusciva lo stesso), mentre chi parlava si lamentava che il volume era troppo alto, insomma è stata una convivenza difficile in quella stanza.Le attività sono anche carine,corso di maglia, canto, laboratorio artistico, ginnastica al mattino, ora di ginnastica rilassante (molto bello), corso di problem solving , di assertività, laboratorio creativo... tutte attività molto semplici, alla portata di tutti ma non è il paziente a scegliere cosa e quando fare queste attività. Il venerdì pomeriggio viene consegnato un "diario settimanale" dove le collaboratrici fanno un programma su misura per il paziente, in pratica una scaletta delle attività che loro decidono per te per la settimana. Il fine settimana non c'è nessuna attività e anche il personale si riduce tanto. Per concludere posso dire che durante la permanenza in questa struttura , essendo un ambiente dove comunque ci si sente protetti dalle ansietà della vita solita, si provano dei benefìci. Almeno nel mio caso posso dire di essere stata meglio, solo che una volta a casa, tutto quel lavoro e benessere si esaurisce in pochi giorni perchè la vita al di fuori è decisamente più complicata. Tutto sommato non mi sono trovata male, soprattutto grazie alla stupenda gentilezza e simpatia di infermiere e collaboratrici.
Non consiglio
La mia disavventura risale a fine del 2013, ma noto anche dalle altre recensioni che poco o nulla è cambiato.
Non consiglio a chi soffre di patologie psichiatriche e psicologiche di entrare in questa struttura, soprattutto chi sta molto male, perchè non viene seguito. Il sistema di attività proposte sono per mia esperienza inutili.
I medici non sono sprovveduti, ma il loro interesse e disponibilità per il paziente sono minimi, insufficienti.
L'atteggiamento è arrogante, il sistema è di tipo "militare", con dei ritmi che devi seguire anche se stai male.
Il cibo non è da palati fini, le pulizie così così.
Soggiorno gennaio 2015
Sinceramente mi aspettavo di più. La terapia è invariata da quella che già assumevo. Personale irritante e a volte poca educazione. Per ogni malessere bisogna prima parlare con i medici (ma quando li trovi?) e quindi in sostanza devo mettercela tutta io! Questo sistema di riabilitazione non aiuta molto.. e quando torni a casa è sempre uguale a prima. DELUSA.
Una struttura da evitare
Ho un lungo passato di ricoveri, ma questa è la peggiore struttura in assoluto mai incontrata. Si maschera da reparto riabilitazione in realtà è una accozzaglia di pazienti gravi gravissimi e meno gravi messi insieme senza alcun criterio. Io ho fatto in sole due settimane 4 cambi di camera. Una compagna di stanza violenta e con alzheimer e un'altra con psicosi maniacale. Assistenza in camera zero. Pasti insufficienti, pulizia sommaria solamente al mattino.
Nessun controllo delle persone durante il giorno. Personale scostante, a parte qualche piccola eccezione. Ritmi da caserma. Riabilitazione con canto lavoro a maglia e esercizi cognitivi, degni di un bambino di 3 anni, che loro ti vendono come problem solving o mindfulness. Ma stiamo scherzando? Ho segnalato tutto al CPS. Mi riservo di fare opportuna denuncia.
Riabilitazione regressiva
Sono un ragazzo di 21 anni ricoverato da 3 settimane e non vedo l'ora di andarmene. Le attività riabilitative sono adatte a donne di mezz'età, se non ad anziani. Mi lasciano tutto il giorno in camera davanti all'ipad, ci sto dalle 10 alle 12 ore al giorno, e l'educatrice a me assegnata (che è addetta alla mia attivazione giornaliera) passa solo la mattina a chiedermi come va (nei weekend neanche quello). Si mangia poco e male e per prendere i farmaci della terapia si fa la fila fuori dall'infermeria: io la faccio 4 volte al giorno e con le vertigini che ho non è il massimo della vita.
Le crisi autolesive mi sono arrivate qui dentro a livelli che non avevano mai raggiunto in 4 anni di malattia. Nel frattempo la psichiatra che mi aveva a carico diceva per telefono a mia madre e alla mia psichiatra (del cps) che stavo bene. Ringrazio solo le infermiere che mi fermavano nei miei atti autolesivi (perchè suonavo la campanella, non perchè ero controllato). E' capitato anche che l'educatrice mi facesse sentire in colpa perchè non trovavo piacevoli le attività, mi si chiede addirittura di cambiare le lenzuola come fossi uno che qui ci lavora.
La struttura in sè è bella e grande e lo stesso vale per il giardino.
La sconsiglio vivamente ai giovani che soffrono di depressione, qui si peggiora.
Un'esperienza importante
Per me è stato il primo ricovero e mi sono trovato molto bene in questa clinica. Il mio percorso e la mia permanenza sono stati positivi, ho trovato tutte persone molto preparate, disponibili e gentili in svariate
situazioni, soprattutto mi sono sentito accolto da persone mai sgarbate e sempre pronte ad aiutarmi in ogni possibile problema. Ho fatto gran parte di quello che era richiesto e non ho passato le mie giornate a guardare fuori dalla finestra, ma mi sono integrato con le attività e le persone che erano con me. Il cibo non sara' eccezionale, ma io l'ho trovato piu' che soddisfacente, altrimenti invece di una clinica avrei scelto un hotel.. Globalmente ho avuto una buona impressione e mi sono ritenuto soddisfatto, sono stato in questa struttura per 27 giorni. Giudizio personale: struttura che consiglio.
Mai più!
Dopo due precedenti ricoveri in questa struttura avvenuti negli anni scorsi, riporto mia moglie quest'anno per un ciclo di cure da cui è affetta da parecchi anni.
Ho dovuto autodimetterla dopo 5 giorni, periodo nel quale le è stata cambiata la stanza per ben 3 volte (la prima su sua specifica richiesta perchè aveva come degente in stanza una signora non molto pulita igienicamente; la seconda perchè l'assistente sanitario aveva sbagliato stanza e la ragazza con cui condivideva la camera doveva stare sola...); in 5 giorni non le è stata fatta fare nessuna attività di gruppo o personale, praticamente passava le giornate a guardare fuori dalla finestra o ad osservare il soffitto; le è stata sbagliata la terapia anche se il sottoscritto ha scritto chiaramente, prima del ricovero, i medicinali da prendere; una volta si sono dimenticati addirittura di darle la terapia a mezzogiorno; alla richiesta di medicinali per terapia al bisogno (piangeva), le è stato risposto "vuole piangere per 24/48 ore???"; il cibo è di qualità molto scadente e immangiabile; dalla responsabile di reparto, durante il colloquio di dimissioni, mi è stato detto "non siamo un hotel a 5 stelle"... Non lo metto in dubbio e non lo pretendevo nemmeno, ma c'è modo e modo di trattare le persone affette da disturbi mentali, sia leggere che gravi!!!
L'ho riportata a casa peggio di come l'avevo ricoverata, e sono passati solo 5 giorni...
Parere personale: struttura da evitare completamente!
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