Villa al Poggio di Reggio Emilia
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In ricordo di...
In ricordo di Albertina, vorremmo ringraziare tutto il personale di Villa al Poggio per le cure, l'assistenza e la disponibilità prestate.
La struttura, essendo circondata da ampie portefinestre, permette di vedere fuori, dando un senso di tranquillità e benessere essendo in mezzo al verde.
La sala ristorante, grande e spaziosa.
Buona la pulizia.
Il personale è preparato, disponibile, molto attento e sensibile verso i pazienti.
Rafforzando il personale, potrebbe dare ancora più servizio ed assistenza di quello esistente.
Meglio, ma migliorabile, l'esterno
Innanzitutto, alla richiesta di poter usufruire di una "palestra", la risposta è stata "I nostri pazienti non desiderano fare ginnastica!". Pertanto la palestra non c'è neppure!!! E, se ci fosse, l'hanno sicuramente frequentata in ben pochi.
Alcuni componenti il personale sono responsabili e disponibili. Altri forse lo sarebbero di più, se il personale stesso fosse più numeroso. Altri sono sbrigativi, poco cordiali e disponibili o, a volte, sgarbati anche coi pazienti. Ho visto "posizionare" anziani non auto sufficienti, al tavolo per il pranzo, con poco riguardo. Non a caso, questa struttura credo non sia convenzionata con l'ASL (se si, è forse l'unica, nel reggiano, a non esserlo? E per quali motivi?). Duole dirlo, ma praticamente ritengo sia un "parcheggio per anziani", per di più anche caro, che viva solo di una buona referenza forse ottenuta in un passato positivo quanto remoto. Penso che il ricorso a ricoverare pazienti in questa struttura, sia una soluzione spesso dovuta più alla vicinanza, fra parenti e ricoverati, che alla qualità della struttura stessa. Dopo aver frequentato alcune altre strutture analoghe della provincia, debbo confessare, mio malgrado, che questa struttura non regge il confronto con le altre.
Si può fare di più
La sensibilità dei parenti di malati terminali è senza dubbio maggiore in situazioni di dolore e disperazione. A volte basterebbe un sorriso e una carezza per accettare meglio la situazione, sia dal punto di vista del ricoverato, che da quello dei famigliari.
In questa struttura il personale infermieristico è umano e sensibile, ovviamente chi più e chi meno, come in ogni luogo e situazione. Molte volte però è capitato che venisse dimenticata la somministrazione di medicinali, addirittura un pasto, o al contrario che venisse servito un pasto in situazione ormai comatosa (questo denota scarsa comunicazione tra gli infermieri di turno in turno). Ho ricordi molto dolorosi legati alla degenza di un mio famigliare, che potevano essere evitati con maggiore sensibilità da parte della direzione.
La retta è alta e ovviamente ci si aspetta che il servizio sia impeccabile e che non ci siano ospiti di serie A e di serie B (autosufficienti e non auto sufficienti).
L'entrata della struttura è bella e dignitosa? Provate a salire i 5 gradini che portano nel reparto dei non autosufficienti e venitemi poi a descrivere odori e rumori.
parenti maleducati
io rimango sempre più sbigottita nel leggere delle recensioni così negative, io ho passato parecchio tempo al POGGIO ed ho assistito a innumerevoli scene da mercato da parte dei parenti e delle dicerie alle volte anche non vere, attaccando il personale che durante la degenza coccola i nostri cari... ma questo non veniva mai ricordato dai parenti, anzi!! l'unica cosa che spesso ho sentito è stato..."ma io pago...! fammi questo...! Non capisci niente...etc..etc". io ovviamente mi mortificavo perchè il personale non rispondeva, abbassava la testa e andava. mai un grazie da parte di nessuno di noi! io forse col mio carattere riuscivo a comunicare tranquillamente con loro ed era un piacere andare a trovare il mio caro sempre profumato e sorridente. una cosa che mi ha colpito, e adesso ricordo con piacere, è che in quei 9 anni di permanenza in struttura mio padre abbia trovato una complicità e un rapporto che io da figlia non sono riuscita ad avere. Dopo 2 anni che lui era lì è arrivato un ragazzo... finalmente! Ed in poco tempo lo ha conquistato.
Ottima la zona esterna alla struttura, che permette di uscire e fare 2 passi al verde, dove volendo si puo portare il proprio caro in un qualche pomeriggio estivo in carrozzina al parco circostante (parco delle caprette).
La cucina è interna e cucinano all'interno della struttura, e ciò dà la possibilità per chi vuole, durante il ricovero, di mangiare col parente residente e di usufruire dei pasti versando solo una piccola quota.
Non è tutto ora quello che luccica
L' esterno della struttura è bellissimo, però mancano zone di ombra soprattutto alla mattina. A mio parere si dovrebbero installare almeno qualche tenda o gazebi. Gli arredi esterni denunciano la loro veneranda età, bisognerebbe ridipingere le panchine, togliere le ragnatele sotto la piccola tettoia esterna e vicino ai muri, sostituire le sedie di plastica e i tavolini. Anche gli arredi interni avrebbero bisogno di un tappezziere, le poltrone sono quasi tutte sfondate ed alcune maleodoranti. Anche alcune camere avrebbero bisogno di una ritinteggiata. Il cortile interno viene utilizzato come discarica di materiale non più utilizzabile, televisori, materassi, poltrone rotte, mattoni, ecc... Basterebbe poco per ripulirlo, non è un bel vedere!!!
Il personale infermieristico è gentile affabile e competente, ma in certe ore oberato di lavoro per cui a volte hanno tempi lunghi per esaudire le richieste degli ospiti. La Cucina fornisce a mio parere spesso pasti non adatti agli ospiti, cibi pesanti da digerire, e mal assortiti, tipo: lasagne insieme a peperoni ripieni e il contorno, non si capisce il perchè è quasi sempre a base di cavoli, cavolini o broccoli. Non vi è la possibilità di cambiare il menù, nemmeno prenotandolo, al massimo si può ottenere un po' di stracchino.Solo l'insalata si può prenotare con un giorno di anticipo. In sala da pranzo c'è solo una persona che serve, ma ci vorrebbe almeno un'altra persona che con pazienza aiutasse chi non ha completamente la possibilità di alimentarsi da solo. Inutile mettere un piatto di minestra davanti ad una persona che non sempre ha la capacità mentale di alimentarsi.
La piccola cameretta dove vengono parcheggiate le persone non autosufficienti andrebbe completamente rifatta, a mio parere vorrebbe molto più ampia, accogliente, e confortevole.
Le richieste varie: tipo un cuscino in più, una sedia in più, una riparazione, vengono in linea di massima esaudite, ma i tempi che variano da alcune ore ad alcune settimane , sono a mio parere troppo lunghi.
Manca una figura che faccia un po' di animazione fra gli ospiti, le giornate sono lunghe per loro e vederli lì tutti in fila a guardare il vuoto fa stringere davvero il cuore.
Conclusione: è una bella struttura, forse la migliore della zona, ma tante piccole cose potrebbero migliorare... ed è un peccato che nessuno lo faccia,perchè con un po' di volontà da parte della dirigenza e con qualche spesa potrebbe davvero essere presa ad esempio da tante altre strutture del genere.
basterebbe un po di empatia
Tutto quello che è citato nei punti deboli, ritengo che sia risolvibile semplicemente con un po' di voglia di migliorare la struttura e l'ambiente.
Purtroppo essendo una struttura privata i soldi che entrano non vengono investiti nelle migliorie, tant'è che l'aspetto di questa struttura è ormai datato di un ventennio.
Ho trovato molto problematico interagire con il personale di direzione che, invece di venire incontro alle esigenze del paziente e dei famigliari, ne ostacola il soggiorno e la permanenza.
Per quanto riguarda le camere nei sotterranei... umide, buie e con finestre a soffitto... Una sola domanda: voi mettereste vostra madre in una di quelle camere l'ultimo mese della sua vita?
Il "reparto giorno" per degenti autosufficienti tutto sommato discreto anche se non è mai stato rinnovato in vent'anni.
Personale infermieristico nel complesso molto empatico e umano.
Parco e giardino esterno non sfruttato. Totale mancanza di gazebi o pergolati per poter vivere nei mesi caldi all'aperto, all'ombra.
Reparto di degenti non autosufficienti molto poco dignitoso e considerato di "serie B", nonostante la retta sia ovviamente più alta. Biancheria scadente spesso dismessa dal reparto dei degenti autosufficienti. Mobili minimali e scadenti poco funzionali.
Mancanza di attività di intrattenimento quotidiano.
Se si rompe qualcosa (tv, sciacquone del bagno ... ) ci vogliono ripetuti solleciti (e giorni) per far ripristinare la situazione.
Il cibo viene da fuori, quindi se il personale si dimentica di dare da mangiare ai degenti allettati, si salta il pasto perchè passato l'orario del pranzo in cucina non sono in grado di fornirti un pasto d'emergenza (o manca l'intenzione).
Camere nei sottorranei. Umide, buie e con finestrine a soffitto da cui si intrave l'erba del terreno esterno.
Assistenza infermierista notturna assente. Idem la domenica.
Mancanza di docce in alcune camere dei degenti non autosufficienti.
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