Urologia Santissima Trinità
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Grazie al personale
Ho appena fatto un intervento al Santissima Trinità, è stata la prima volta che a settant'anni ho avuto necessità di un ospedale. Quando durante la mia vita pensavo di dover affrontare questa eventualità, oltre la paura per la malattia mi subentrava anche il timore per dover sottostare a personale infermieristico sgarbato. Bene, oggi posso dire che, pur in una situazione di malattia, ho avuto una splendida e commovente esperienza. In questo reparto ho trovato personale educato, competente, umano, disponibile. Ippocrate aleggia tra quelle stanze. Grazie a tutti di cuore.
Calcolosi renale
Intervento fatto il 24 maggio 2022.
Medici sempre disponibili e presenti, Dott. Marco Paulis molto alla mano e simpatico.
Ora attendo altro intervento per rimozione dello stent.
Tutto bene
Esperienza all'Urologia del S.S. Trinità ottima. Sono stata sottoposta con successo a litotrissia per la rimozione di calcoli al rene.
Grave errore consegna referto
Mio padre viene operato nel reparto di urologia del SS. Trinità di Cagliari più di un anno fa, e dopo un mese gli viene consegnato il referto istologico che attesta situazione priva di problemi. Gli viene fissata quindi visita di controllo dopo un anno dall'intervento. Viene rinviata la visita di controllo causa Covid-19 e visto che non erano stati evidenziati problemi sull'istologico. Un anno e mezzo dopo dall'intervento chirurgico, riesce a fare la visita di controllo e scopre che il foglio del referto istologico datogli un anno e mezzo prima, non era il suo ma di un omonimo. Fa presente cio' al medico del reparto di Urologia dell'ospedale SS. Trinità di Cagliari. Gli viene preso il referto sbagliato dalle mani e finalmente un anno e mezzo dopo gli danno il suo vero referto, dove però si attesta che ci sono valori sballati e che dovrà fare una risonanza magnetica. IL REFERTO, quello giusto dell'esame istologico eseguito nell'aprile 2019, gli viene consegnato nel settembre 2020!!!!
In tutto cio' viene richiesta dalla nostra famiglia la cartella clinica (pagata), che dopo più di un mese e mezzo dalla richiesta e ben dopo 20 mesi dall'intervento chirurgico ancora non ci consegnano. All'ufficio cartelle cliniche dicono che la cartella non e' disponibile. Intanto mio padre per questo gravissimo errore commesso, ha dovuto iniziare consulenze all'Ospedale Oncologico. Oggi io ho iniziato mandando una Pec all'URP, all'Ats e allo stesso reparto di urologia. Spero che la cartella clinica salti fuori in fretta, poi vedrò cosa fare.
Urologia
Sono in cura al Santissima Trinità da circa quattro anni per calcolosi renale recidiva. Personalmente mi faccio seguire dal dott. Marco Paulis: per me l'eccellenza. Il reparto di urologia, allo stesso tempo, vanta tanta professionalità anche per quanto riguarda l'intera equipe di medici, infemieri ed Oss.
Resezione vescicale
Dimesso oggi 4.4 2019 per resezione vescicale, volevo ringraziare tutto il reparto per la professionalità, gentilezza e disponibilità che hanno e dimostrano ogni giorno nel loro lavoro.
Reparto che consiglio a chiunque abbia problemi di carattere urologico.
Ancora mille grazie.
Figlia di paziente
Il 28 gennaio 2019 mio padre viene ricoverato nel reparto di urologia del Santissima Trinitá (Cagliari) dove viene eseguita una Tac addominale completa per la presenza di una neoformazione renale destra vista da un'ecografia precedente. La Tac conferma la neoplasia. Purtroppo la Tac con contrasto non viene praticata per l'insufficienza renale di cui soffre il paziente. Viene praticata una biopsia il 4 febbraio e ci danno appuntamento per il referto istologico il 6 febbraio, dopodiché viene dimesso. A causa di forti dolori e attacchi d'ansia, poi trasformatisi in panico, viene ricoverato di nuovo, ma nè il reparto di urologia, nè di geriatria, sembrano accettare la sua presenza nonostante le dimissioni protette, ed é sempre costretto a presentarsi al PS. Il reparto di urologia, che ha dichiarato non voler sottoporre mio padre ad un'operazione (di cui siamo venuti a conoscenza 15 giorni dopo le dimissioni), non vuole nemmeno monitorare la sua insufficienza renale riacutizzata; il reparto di geriatria non vuole prendersi cura dei suoi attacchi di panico e insufficienza respiratoria. I medici sono molto scortesi e chiamano al telefono "minacciando" le dimissioni repentine. Mio padre, che nel frattempo non riesce nemmeno a nutrirsi a causa di nausea e dolori vari, ha perso le forze di stare in piedi.
Arriviamo al 25 febbraio, mio padre viene portato d'urgenza in PS perché l'intestino e la vescica sono bloccati. In Urologia mettono il catetere e lo dimettono. In dimissione mio padre si sente male e viene tenuto altri 10 minuti, ma lo dimettono comunque dicendo di andare al PS. Andiamo in PS e scoppia una discussione tra i primari del PS e di urologia. Il primo dice che il paziente deve essere in urologia, il secondo no. Vince il primo e per magia arriva il referto istologico che era previsto per il 6 marzo. Risultato: campione sbagliato. Non ci fanno leggere il referto, ma ci dicono che é stata rilevata una fibrosi. Non vogliono ripetere la biopsia, ma vogliono solo dimettere mio padre in attesa che un oncologo lo veda. C'é anche da dire che il sistema funziona cosí bene, che non é il servizio sanitario che si prende in carico la richiesta dell'oncologo, ma é il paziente che deve andarselo a cercare. Ovviamente l'oncologo vuole vedere l'esito della biopsia, ma quale? Ed ecco che arriva la cosa piú "bella" di tutta questa vicenda. Un medico di urologia ci fa entrare in una stanzetta e ci dice che dalla Tac (quella del 28 gennaio ricordate?) hanno visto un "mostro" nella pancia che inizia dal rene destro e prende giá l'intestino e che cresce a ritmi esagerati. Per loro la soluzione é unica, trovare un hospice perché ormai é terminale. E aggiunge che la biopsia non la rifarebbero perché sarebbe andare a pescare un ago in un pagliaio. Quindi voi che fareste? Noi siamo caduti nel dolore piú profondo, pianti e insonnia, e ci siamo messi subito alla ricerca di un hospice. Ma c'erano delle cose che non tornavano: 1. come mai non ci mostravano ancora le immagini o il referto della Tac? 2. come mai ci venivano a dire questo solo dopo piú di 20 giorni? 3. come mai un altro medico due settimane prima disse a mio fratello che si ricordava bene della Tac e il tumore era solo nel rene? e aggiunse che non era terminale. 4. come mai il gastroenterologo (richiesto una settimana prima) non trovó nulla nell'intestino, nè tracce di sangue? Per risolvere questi dubbi abbiamo chiesto di mettere per iscritto le parole del medico, ma ovviamente non é stato fatto. Perché? perché la Tac solo evidenziava il tumore nel rene, oltre a calcificazioni e cisti. Secondo voi é mai possibile che un medico tratti cosi i familiari e pazienti perché vogliono a tutti i costi che venga dimesso? (penso io). Dov'é finita l'umanitá? Il rispetto? La professionalitá?
Oggi, 1 marzo, viene rieseguita la biopsia (e speriamo che non ci vogliano piú di 20 giorni per sapere l'esito) e subito riceviamo due chiamate di un altro dottore, che pensavamo caro e buono, che con tono maleducato minaccia le dimissioni immediate. Meno male che almeno hanno rifatto la biopsia e siamo riusciti a trovare un hospice in tempi brevi, per lunedí 4 marzo. Non so come questo andrá a finire, sicuramente siamo solo all'inizio di questo lungo e doloroso percorso, ma di certo questo reclamo non finisce qui, anche perché ci sarebbe dell’altro da raccontare e ad Is Mirrionis non ci rimettiamo piede.
Un anno e mezzo fa, al Brotzu, chirurgia d'urgenza, abbiamo perso nostra madre per le stesse storie, lasciata senza mangiare 15 giorni e l'ultimo giorno in agonia per diverse ore, per una perforazione intestinale (provocata da uno stent intestinale inserito due volte), aspettando che le venisse un infarto come infatti fu... Vi dico solo le parole del primario: signora, sono solo contento che sua madre sia morta cosí e non l'abbia persa sotto i ferri!". Grazie dottori per compiere il vostro lavoro con passione e spirito umanistico. Saluti da chi ha lasciato la Sardegna e l'Italia e vede che il sistema puó essere diverso per il bene di tutti. La speranza peró é sempre l'ultima a morire.
Ottimo reparto
Soffro di calcoli renali da 25 anni, ogni volta che sto male vado al Santissima Trinità al reparto urologia. Il mio medico e' il dott. Paulis, medico straprofessionale, gentilissimo, umano, preparatissimo, oserei dire un luminare. Chi parla male di questo reparto non ha capito nulla e non ha provato altri ospedali in particolari reparti di urologia... Questa ènla migliore equipe in sardegna, e non solo.
Top equipe in Sardegna
Consiglio di scegliere loro per qualsiasi problema urologico, con ieri è la terza volta che vengo aiutata, e nel migliore dei modi, dalla equipe del prof. Antonello De Lisa: dottor Carlo Pala, dottor Paulis, infermiere e infermieri, Oss e pure le studentesse. Sono tutte persone competenti e davvero professionalissime, addirittura mi hanno operata incinta di 7 mesi e tutto è andato a buon fine! Il mio bambino poteva nascere "settimino", ma grazie alla loro prudenza è nato a due giorni dalla data prevista. Mi trovo qui in questo momento con sospetta pielonefrite e due calcoli, ieri mi hanno messo uno stent ureterale e a breve verrò sottoposta a un nuovo intervento per la rimozione! Son seguita dal 2012 da loro e assicuro a chiunque che sarete in mani buone. Posto pulito e confortevole, assistenza doc! Io mi ci sento come a casa.
Prof Antonello Delisa un'eccellenza della Sanità
Spesso mi soffermo a leggere le recensioni dei pazienti e a volte le sento discordi tra loro. Io ho avuto la fortuna di incontrare il prof. Antonello Delisa, primario al reparto urologia del SS. Trinità a Cagliari. Dopo avermi visitato e visionata la mia cartella clinica, ha deciso di risolvere celermente la la mia stenosi uretrale con un intervento di uretroplastica. Devo dire di essere stato trattato ottimamente sia dal punto di vista umano che professionale. Debbo dire che le eccellenze esistono anche a livello sanitario, ed il prof. Delisa ne è una prova per impegno umano e professionalità, sia verso i pazienti che verso tutto il personale medico ed infermieristico del reparto, che ho avuto modo di apprezzare vedendo nei comportamenti del personale la sua mano. Quando mi ritrovo a passare per Cagliari, mi fa sempre piacere porgere un gentile saluto. Grazie.
Un medico eccellente
Il professor Antonello De Lisa ha letteralmente salvato la vita al mio ragazzo G. Pagani, che aveva un disturbo serio ai reni. Lo ha seguito con pazienza e professionalità fino ad operarlo e a risolvere il suo problema. Grande medico al quale sta veramente a cuore la salute dei pazienti. Ottimo anche tutto il personale sanitario.
Poca serietà
Dopo aver speso 200€ per una visita privata con il Dott. De Lisa, mi era stato detto che mi avrebbero chiamato per una ulteriore visita prima dell'intervento. Sono 2 anni che attendo inutilmente, soffrendo e patendo con la mia malattia. Nonostante abbia provato a contattarli più volte per spiegazioni in merito, non mi è mai stata data nessuna risposta. Fortunatamente ho trovato un medico più professionale e umano che mi ha aiutato, per questo motivo,vi consiglio vivamente di risparmiare il vostro denaro e affidarvi a dei medici più seri.
Buon reparto
Medici molto competenti, soprattutto Paulis, che è un medico davvero simpatico ed attento alla salute dei pazienti.
ECCELLENTI. UMANAMENTE E PROFESSIONALMENTE
Sono stata operata dal Prof. De Lisa a novembre del 2012 per una nefrectomia destra; adoro tutte le persone di questo reparto, dalla donna delle pulizie al primario: sono competenti, pazienti, professionali, e mi hanno letteralmente salvato la vita. Premetto che sono una ragazza di 31 anni e che sono arrivata alla rimozione del rene per incompetenza dei medici visti prima del novembre 2012, consultati svariate volte ed appartenenti ad altre strutture. Ancora oggi mi seguono loro.. e non intendo cambiarli. Non smetterò mai di ringraziare De Lisa (uomo dalle mani d'oro), ma anche la Dott.ssa Schirru, la Dott.ssa Serra, il Dottor Dore e.. TUTTI!!!
Eccellenza meritata!
Anch'io, come Michele, rimango meravigliata di fronte a certi commenti (negativi)... Per quanto riguarda la nostra esperienza, non mi stancherò di ringraziare il personale di questo reparto per la premura e l'umanità con la quale trattano pazienti e familiari. Particolarmente degno di stima è il dottor Marco Paulis, al quale ci siamo affidati: la sua professionalità è indiscutibile, ma la sua capacità di farti sorridere è sorprendente, tanto da riuscire farci vivere serenamente un brutto periodo...
Reparto ottimo e alla avanguardia
Mi sono trovato benissimo. Mi stupisco degli altri commenti!! Ho trovato specializzandi preparatissimi e in continua disponibilità, mentre il direttore prof. De Lisa è stato a dir poco gentilissimo e professionale. Per quanto riguarda il mio problema, è stato brillantemente risolto ed ora questo è diventato il mio reparto di fiducia.
Pessima opinione
L'umanità è totalmente assente. La professionalità pure: un giorno un medico mi dà una terapia e al cambio turno subentra un altro con un'altra terapia, per poi il giorno dopo riprendere la prima.
Infermieri che mi danno la terapia la notte solo dopo mia insistenza, in quanto non informati dal medico (che intanto non c'era più).
Infermieri si divertono la notte a far chiasso nella loro saletta, fregandosene altamente del sonno dei pazienti, che non sono certo qui in villeggiatura, ma ammalati!
Son stato dimesso da uno specializzando che neanche sapeva il perchè fossi ricoverato li. Ha chiesto lui a me che analisi/terapie mi erano state fatte.
Ma la cosa peggiore è la scarsa considerazione dei medici verso i pazienti. Ho dovuto inseguire per tutto l'andito un medico per farmi spiegare qualcosa. E poi i dottori parlano senza neanche guardare in faccia le persone ed andando via...
La ciliegina finale sono gli specializzandi, che fanno il giro dei pazienti e si mettono a ridere tra loro.
Medici uno contro l'altro
Se non fosse che "dall'alto" non si permette a bravi ed aggiornati medici della struttura stessa ad operare e curare bene i pazienti, sarebbe questo un reparto ottimo. Scrivo questo perchè ci siamo trovati a dover aspettare dieci ore un cambio turno per poter inserire un cistocat a nostro figlio di 23 anni, poiché il medico che lo segue privatamente non poteva inserirglielo al di fuori di una struttura ospedaliera perchè aveva la febbre alta.
esperienza negativa
la mia lamentela riguarda l'aspetto medico e la poca umanità e disponibilità nei confronti dei pazienti e dei parenti, che dovrebbero essere ascoltati di più! dico questo per mio padre, che ora non cìè più e, se solo si fossero impegnati nell'assisterlo come hanno fatto alla fine, prima che tutto degenerasse, forse sarebbe andata diversamente! tante lettere di ringraziamenti nella bacheca ma di tanti anni fa.. forse ora il reparto non rispecchia ciò che il prof. De Lisa è. Mi dispiace, questo è il nostro pensiero per quello che qui abbiamo vissuto e tante cose che non ho detto ai medici il giorno che mio padre è morto.
un ringraziamento ai medici della rianimazione per la professionalità e umanità dimostrataci.
Esperienza decennale positiva
L'unico mio motivo di lamentela riguarda il ritardo nei controlli periodici e la difficoltà di contattare la caposala del day hospital. Per quanto riguarda l'aspetto medico, non ho che da ringraziare tutti, dal professore all'ultimo degli infermieri per la competenza, umanità e disponibilità dimostratami in tanti anni di ricoveri. Grazie.
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