Terapia intensiva Ospedale Maggiore Bologna

Mi sono svegliato in questo reparto dopo un'operazione dovuta a peritonite, che ha necessitato di intervento d'urgenza al colon.
Mi sono trovato davanti persone speciali, oltre che grandi professionisti.
Sono stati dei veri e propri angeli, dal grande cuore e dalla grande capacità decisionale.
Gli devo tanto.

Sono stata ricoverata in terapia intensiva da pronto soccorso.
La grande professionalità, disponibilità ed empatia riscontrate in tutto il personale sanitario nei vari reparti durante la mia degenza, oltre ad adeguata terapia anticoagulante, mi ha aiutato tantissimo a superare questo momento delicato della mia vita.
Un sentito grazie a tutto lo staff, medico e non, per la grande professionalità, il supporto e la gentilezza costante.

Sono stato trasferito in terapia intensiva in seguito al primo intervento di un ciclo. Oltre ad aver avuto il piacere di constatare che si tratta di un reparto tecnologicamente futuristico, ho potuto conoscere gran parte del personale sanitario, medici infermieri e Oss, nessuno escluso. Ho trovato solo persone fantastiche dal punto di vista professionale e soprattutto umano. Persone estremamente capaci nel loro lavoro, dotate di grandissima umiltà e soprattutto disponibili anche a scherzare e a farti sentire molto più leggera una situazione che per la sua gravità potrebbe buttare giù di animo. Mi commuovo ancora a pensare a loro, al rispetto e alle cure che da loro ho ricevuto.
Mi sento e sempre mi sentirò in debito con questo staff.

Ringrazio tutto lo staff della terapia intensiva, che ha avuto in cura mio marito Angelo che proveniva da una esperienza drammatica dal 25 luglio scorso - e purtroppo non ancora terminata - ma grazie a tutti voi della terapia intensiva oggi finalmente un piccola buona notizia: lo hanno trasferito in reparto.
Mi spiace non potermi complimentare con voi ad uno ad uno, siete delle persone, anzi, degli angeli straordinari e non solo vi prendete cura del paziente, ma date tanto amore e rincuorate i famigliari. Anche se purtroppo non e' semplice dare certe notizie, lo fate con tanta umanità... Grazie, grazie, grazie mille volte.
Valeria Calzolari

Grazie ancora a questo reparto, siete stati la mia famiglia in quel momento drammatico.
Tre mesi in terapia intensiva (novembre 2017 - febbraio 2018) in cui sono stato accudito, curato, rincuorato.
Vi terrò sempre nel mio cuore, tutti, proprio tutti, dal primario dott. Nicola Cilloni, all'equipe medica ed infermieristica. Grandi!!!

Grazie Infinite al dottor Nicola Cilloni, al dottor Roberto Michelucci e al loro Staff medico ed infermieristico!!
Non ci sono parole per ringraziare adeguatamente tutte queste persone!
In un momento di grande depressione e di profonda disperazione, atteso che mia figlia Roberta di trenta anni era in imminente pericolo di vita, io e la mia famiglia abbiamo trovato delle persone professionalmente competenti, umili, non aggressive ne’ tanto meno evasive, che hanno mostrato interesse clinico e scientifico, grande professionalità e umanità, oltre che condivisione del dolore umano.
Aggiungerei che tutto il Team della Terapia Intensiva, senza esclusione alcuna, si è interfacciato con le altre specialità mediche intraospedaliere coinvolte per approvare il Protocollo di Terapia che, data la rara patologia trattata, cambiava di giorno in giorno.
Risultato finale: Roberta è ancora tra noi e starà sempre meglio fino alla completa e definitiva guarigione!!
Grazie infinite e che il Signore possa loro rendere merito a tutto il meraviglioso personale della Terapia Intensiva che ha vegliato ed assistito mia figlia nei 22 giorni di coma.

Alle mie "angiolette" dott.ssa Bassani e dott.ssa Mazzanti:
sono passati 4 anni da quel 25 aprile del 2013 ed io sono ancora vivo e vegeto anche per merito vostro. Indimenticabile equipe, mi avete, con testardaggine, amore, pazienza, professionalità e competenza, riportato in vita senza alcun postumo. Che bello ritornare a trovarvi e vedervi sempre così accoglienti ed affettuose, vi voglio un sacco di bene e vi auguro tanti auguri per una buona Pasqua.
Il vostro affezionatissimo e sempre riconoscente
Italo Colliva

Carissimi medici e personale tutto, sono passati quasi quattro anni da quel 25 aprile nel quale un arresto cardiaco mi avvicinò alla morte.
Non era la mia ora? non mi hanno voluto lassù? Una cosa è certa: ho incontrato voi, voi con la vostra competenza, la vostra umanità, l'abnegazione della dottoressa Bassani che per ore mi ha lavato i polmoni, l'ibernazione, insomma: avete fatto per me il possibile e l'impossibile. Assistenza continua di tutti (e non ero un paziente facile perchè anche in coma non stavo mai fermo nè zitto). Io ora sono qua vivo e vegeto e sempre a voi riconoscente. Nessun problema neurologico (memoria di ferro, movimenti fluidi come prima dell'accidente) un mese passato da voi "intensamente" (beh vorrei vedere terapia intensiva).
A tutti dico continuate così.
Tutte le persone che mi vogliono bene e che mi conoscono (e non sono poche) continuano a esservi grati di avermi restituito a loro, con me ridono e questo è il dono più bello che avete fatto a me e a loro.
Grazie, grazie e ancora grazie.
Italo Colliva

Quest'estate ho partorito due splendide gemelle, ma dopo una settimana improvvisamente mi è scoppiata la succlavia destra e all'ospedale di Ravenna mi avevano data per spacciata (devo comunque ringraziare il medico che mi ha intubata immediatamente, perchè se non fosse per lui...). Mi hanno trasportata in elicottero al Maggiore, dove l'equipe mi ha ricostruito l'arteria. Sono poi stata ricoverata per diverse settimane nel reparto di terapia intensiva e devo dire che, nonostante non fossi molto lucida, ricordo tanta gentilezza, umanità e cortesia come tutti i pazienti e i propri famigliari si aspettano. I racconti che poi mi hanno fatto i miei cari sulla gentilezza e professionalità di tutti, mi hanno dato la certezza di quello che ho scritto come titolo: PIù CHE OTTIMO. SONO POCHI 5 PUNTI, VOI NE MERITATE ALMENO 6.
Ho un ricordo certo di quei giorni, oltre a visi e voci che sono un po' annebbiati, ed è il sorriso della dottoressa Pasini.