Rianimazione Ospedale Manduria
Recensioni dei pazienti
5 recensioni
Ringraziamenti di tutto cuore
REPARTO di RIANIMAZIONE: eccellenza dell'ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria.
Sono un cittadino di Manduria tetraplegico, dunque (parlo sulla base di esperienze pregresse) di non semplice gestione nei reparti ospedalieri, mentre qui, durante il mio ricovero dal 16 agosto all'11 settembre 2023 causa polmonite, ho ricevuto le cure e la gestione della mia condizione migliori.
I miei complimenti vanno ai medici, dalla dott.ssa Tamara Quaranta, al dott. Mauro Spennati, alla dott.ssa Barbara Di Matteo, alla dott.ssa Elisa Erminio e al resto dell'equipe, agli infermieri, agli OSS e agli ausiliari che lavorano con meticolosità e volontà di far bene nonché con grande organizzazione e sinergia tra tutti i componenti di ogni turno.
Non dimenticherò mai l'empatia e la vicinanza dimostratemi da tutti, soprattutto nei momenti più difficili.
Ringrazio tutti per l'impegno e la dedizione profusi al fine di raggiungere la mia guarigione.
Sono felice di poter esclamare a gran voce: "ce l'abbiamo fatta!!!"
Ps: è stato determinante aver potuto usufruire del reparto, senza il quale sicuramente non ce l'avrei fatta e ringrazio ancora una volta la Dott.ssa Tamara Quaranta per avermi concesso questa possibilità!
Mai lo dimenticherò!
Un abbraccio a tutti
Ringraziamenti
E' stato determinante per la nostra famiglia aver potuto usufruire del reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Manduria, senza il quale sicuramente il nostro parente non ce l'avrebbe fatta. Medici ed infermieri scrupolosi ed efficienti. GRAZIE! Vista l'efficienza, l'umanita' e la disponibilita' dell'equipe, ci auguriamo che il reparto continui ad essere operativo per salvare altre vite.
Famiglia D'Oria
Ringraziamenti in ritardo
Ringrazio anche se in ritardo, un ritardo che conferma che non ci si dimentica chi ti ridà la Vita (forse con l'aiuto che viene da lassù)n. Non dimenticherò mai il Dott. Cacciapaglia e la sua equipe della RIANIMAZIONE, oltre al Dott. Fracasso, dott. Lentini e la Dottoressa Natale e tutti del Reparto CHIRURGIA. L'umanità e la professionalità quando lavorano insieme sono un'arma in più per combattere qualsiasi malattia.
Un Saluto
Crisi respiratoria e coma farmacologico
Mia nonna è stata ricoverata presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Manduria qualche giorno fa: ha avuto una crisi respiratoria e successivamente è entrata in coma farmacologico per un giorno. Mia nonna ha avuto la sfortuna di trascorrere i suoi ultimi giorni di vita terrena in un Reparto privo di ogni senso di umanità, privo di rispetto e abituato ormai alle troppe morti che in Reparto avvengono. Io non metto in discussione il fatto che mia nonna sia volata in cielo, ma ciò che mi fa rabbia è il modo e soprattutto l’accanimento terapeutico che questo personale ha dimostrato nei confronti della paziente, volendo sottoporla ad un intervento tanto INUTILE per alimentarla (Gastrostomia endoscopica percutanea) al punto tale che mia nonna è deceduta nella notte senza che sia stata sottoposta all’intervento per netta opposizione dei figli (i medici dicevano che i figli non erano i tutori della madre e che la paziente, che non era più in grado di intendere e di volere, aveva dato il suo consenso).
Si era solo interessati a due aspetti:
-La dimissione in tempi velocissimi;
-Sottoporla a questo intervento di Gastrostomia endoscopica percutanea.
Per sottoporla a questo intervento si era persino detto che le aspettative di vita di mia nonna erano buone, sebbene il giorno prima era stato detto l’esatto opposto.
Si era molto attenti alle norme igieniche, tanto che dovevamo entrare tutti coperti e successivamente al momento del decesso al posto di trasferire la nonna altrove, hanno fatto entrare una BARA in rianimazione sebbene ci fossero altri pazienti.
Io non so se tutti gli ospedali siano così, ma se mi viene chiesta un’opinione su questo ospedale, non posso che dire che non ho un buon ricordo. RIPOSA IN PACE NONNA.
Margherita.
Grazie dott. Cacciapaglia
Quando si parla del Sud si spercano molto spesso luoghi comuni ormai conosciuti, quasi sempre negativi, specie per quanto riguarda la sanità.
Mia madre, 88enne, è stata ricoverata presso la struttura ospedaliera manduriese dall'11 al 23 giugno scorso, quando è deceduta per le conseguenze di un carcinoma alle vie biliari, inoperabile.
Nonostante ciò, la dedizione, la professonalità e l'umana empatia che tutti mi medici hanno profuso nei confronti di mia madre, mi ha confortato e commosso al di sopra delle mie aspettative, consentendomi di accettare l'inevitabile epilogo della sua vita con la rassegnazione e la certezza che era stato fatto tutto l'umanamente possibile per salvare la vita di questa madre.
Non ringrazierò mai abbastanza il dottor Massafra, che ha tentato un difficile intervento su una donna così provata, e il dottor Fracasso, che ha voluto spiegarci con grande umanità la situazione disperata della paziente, ma soprattutto sarò sempre grato al dottor Cacciapaglia, che ha accompagnato mia madre alla fine come un "angelo della vita", evitandole lo strazio di sofferenze inutili, tanto che il passaggio finale è avvenuto con una serenità che ha lasciato un sorriso sul volto della mamma, che mi resterà come ultimo consolatorio ricordo di lei.
A questi medici, infermieri e a tutto il personale sanitario, va tutto il mio riconoscimento per aver trattato mia madre come fosse la loro.
Grazie.
Vito Iaia
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