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Per cose serie andate altrove
Premetto che probabilmente quando ci siamo rivolti al reparto la situazione era già compromessa. Comunque, a marzo 2017 abbiamo scoperto che mia madre aveva un cancro alla vescica. Appena appresa la notizia nella più totale confusione e nello sconforto più assoluto, complice anche l'ignoranza in materia, ci siamo rivolti al reparto di urologia di Belcolle. Per un appuntamento per una cistoscopia, tramite CUP, i tempi di attesa erano, per noi, data la gravità della situazione, inaccettabili. Dal CUP ci hanno consigliato quindi di andare direttamente al reparto e lì il dottore Maurelli, viste le circostanze, ci ha dato un appuntamento all'ambulatorio dopo pochi giorni. Dal risultato della cistoscopia è risultato necessario fare una Turv, che è stata fatta il 17 di aprile. Fino qui tutto liscio, con delle tempistiche più che accettabili. Ma da qui in poi il disastro. L'esito dell'esame istologico dal 17 di aprile, è arrivato alla fine di maggio: diagnosi infausta. Lo stesso esame è stato ripetuto con lo stesso risultato: era necessario un intervento chirurgico che prevedeva una resezione totale della vescica. Dopo questo esito immaginavamo che l'operazione sarebbe stata fatta in tempi brevi, ma l'attesa è durata mesi, per la precisione 3 mesi dall'intervento di Turv. Giusto il tempo per far sì che partissero metastasi. Il 20 luglio mia madre è stata operata dal dottor Rizzotto che ha confezionato una briker. Dall'operazione mia madre non si è più ripresa. La briker le aveva compromesso il funzionamento del rene sinistro. La prima sintomatologia è stata l'inappetenza ed il vomito continuo. Poi il rene ha smesso di funzionare e le è stata applicata una nefrostomia. Risultato: mia madre aveva due sacchetti; uno per lo stoma a destra ed uno per la nefro a sinistra, sulla schiena.
Da lì è iniziato un calvario, troppo complicato da raccontare nel dettaglio, terminato il 25 dicembre 2018.
In breve: le tempistiche per l'operazione sono troppo lunghe e nel nostro caso l'intervento, oltre a non essere stato risolutivo, ha causato altri problemi che hanno leso in maniera irreparabile la qualità della vita di mia madre.
Nonostante tutto mi sento comunque di ringraziare il dottor Maurelli ed il dottor Sebastiani per la loro umanità.
Il reparto di oncologia un capitolo a parte...
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