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Risonanza magnetica negata
Dopo aver atteso un’ora in corridoio con un neonato di 6 mesi in braccio, a digiuno da 8 ore e senza idratazione da 5, bloccato da un agocannula nella giugulare, ho avuto un diverbio con l’anestesista in cui lamentavo la scarsa organizzazione. Dopo un’altra ora di attesa ho scoperto che la dottoressa aveva deciso di non eseguire la risonanza al bambino a causa del nostro diverbio. Può un medico che lavora in una struttura pubblica rifiutare un importante accertamento diagnostico ad un bambino di sei mesi per i dissapori avuti con un genitore? Genitore che, peraltro, da un punto di vista umano non affronta certo un esame di questo tipo a cuor leggero, visti i problemi neurologici del figlio. Genitore che, secondo il mio modesto parere, meriterebbe gli venissero usate le dovute accortezze e delicatezza.
A mio figlio, che non ha nessuna colpa, siano stati negati gli approfondimenti richiesti dal neuropsichiatra e mi chiedo se questo sia lecito e permesso ad un professionista.
Il fatto di manifestare la mia contrarietà di fronte ad una situazione di estremo disagio per un bambino di sei mesi, ha comportato la mancata esecuzione di prestazioni indispensabili per la sua salute.
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