Dettagli Recensione

Sono incappata in una operatrice distratta, caciarona, la classica Sora Lella romana che invece di stare sul posto di lavoro sembra stare a casa sua e ti tratta come potrebbe farlo una portiera o una bidella. Inizialmente non riusciva a far partire il macchinino per la misurazione della glicemia, sarà stata una mezz'ora buona mentre imprecava, urlava, sbraitava.. Riportava il macchinino ad altre persone, poi tornava, diceva "ce riprovamo", con una mancanza di professionalità che mi ispirava già poca fiducia. Quando ho dovuto fare il prelievo, sono andata istintivamente davanti all'altra signora, ma mi hanno obbligato a farlo con lei perché dovevo fare la curva glicemica e volevano che io avessi sempre la stessa operatrice. Il primo prelievo è andato bene, forse anche il secondo. Poi però sono rimasta solo io che dovevo fare la curva. Evidentemente la signora si annoiava perché la sua distrazione e noia le hanno, a suo dire, fatto perdere la vena (non mi è mai successo in vita mia, ho vene normalissime e sono giovane), e invece di rifare il prelievo ha pensato bene di insistere con l'ago all'interno del mio braccio. Senza chiedere il permesso, senza informare, ma soprattutto senza guardare e in modo veloce e violento. Come se non avesse davanti una persona ma un pupazzo di stoffa. Non ho fatto in tempo a finire la frase "Scusi ma cosa sta facen-" che ho sentito una scossa tremenda fino alle dita della mano. Ho urlato di dolore, a quel punto ha tolto l'ago dicendo che tutti abbiamo una parte sensibile. Nei prelievi a seguire ha prestato più attenzione visto quanto era successo, e c'era solo lei, non avevo più opzioni di scelta. Una volta terminato le ho chiesto cosa dovevo fare per la scossa e il dolore che stavo provando al braccio sinistro, mi ha risposto di metterci del Lasonil. Lasonil?!? L'interno del gomito mi si era gonfiato di circa 2 cm. Sono andata al pronto soccorso dello stesso ospedale e non mi hanno neanche fatto entrare, mi hanno urlato contro che dovevo tornare al laboratorio a chiedere. A 9 mesi dal fatto, il male non solo non passa, ma aumenta.