Dettagli Recensione
Sospetta miocardite dopo la prima dose
Versione breve:
Dopo la prima dose di vaccino, sono stato molto male per tre mesi, non mi hanno curato, etichettato come ansioso, non mi hanno esonerato dal fare la seconda dose.
Versione lunga:
Il 10 giugno 2021 la prima dose, poi niente di niente fino al 13 mattina alle 6, quando mi sono svegliato con metà faccia desensibilizzata e il labbro sinistro superiore un po' gonfio, passato dopo 20 minuti circa.
Stavo per rimettermi a dormire, quando il mio normale battito da 70 diventa 180 e più, il petto e il braccio sinistro freddi tirati e schiacciati, sensazione di nocciola dolorosa sotto l'ascella, che non riuscivo a toccare/trovare con le mani, ma non mi permetteva di chiudere il braccio per il dolore.
Da qui in poi inizia a mancare l'aria e non riesco ad affrontare il minimo sforzo, anche quando il cuore batte piano, manca sempre l'aria e non ce la faccio neanche a camminare, e alcune volte, anche se sto fermo e immobile, mi sembra di stare di morire d'infarto o per mancanza d'aria: tutto questo accade il primo mese, quando il mio primo medico di base mi abbandona, e al pronto soccorso mi dimettono per tre volte con "ansia".
Il 29 giugno il cardiologo mi fa l'ecocardiogramma, dice che è colpa del vaccino, mi sconsiglia di fare la seconda dose (prevista per il 15 luglio 2021), mi dice che ne avrò per altri due tre mesi, ma non mette nulla di tutto ciò per iscritto: mi prescrive i betabloccanti.
Intanto riesco a cambiare medico di base, che mi visita il 15 luglio 2021, giorno in cui avrei dovuto fare la seconda dose. Riscontra tachicardia, gli riferisco che mi manca anche l'aria, che l'aria è "fina" dal giorno dell'insorgenza dei problemi, mi misura l'ossimetria, che risulta essere del 99%, mentre non sto né iperventilando, né sono in stato di agitazione o di ansia, ma mi manca l'aria, e mi mancherà fino alla fine di agosto.
I betabloccanti che prendo dalla fine di giugno e che mi hanno fatto passare la paura di morte imminente, non mi fanno stare meglio, e durante la seconda settimana di agosto si manifestano tutti gli effetti collaterali dei betabloccanti: diarrea, entrambe le braccia freddissime, incubi che mi facevano svegliare quasi soffocando, bradicardia, pressione bassa, più la mancanza d'aria dalla vaccinazione. Prendo metà della dose di betabloccanti per l'ultima settimana. Il giorno che smetto ho le "crisi d'astinenza" da betabloccanti: sensazione di esplodere da dentro, 24 ore di privazione di sonno, stato di agitazione totalmente ingiustificato ed esagerato, effetti che si riducono in quattro giorni di tempo.
Sono sicuro di aver avuto la miocardite perché sarebbe davvero difficile spiegare tutta quella mancanza d'aria, da tre giorni dopo la vaccinazione fino a metà settembre, anche quando il cuore batteva piano, e con 99% di saturazione, smentendo la teoria della "iperventilazione da spavento da tachicardia" che volevano propinarmi.
La prima settimana di ottobre, ho sentito punture crampetti e pizzicotti sul petto in corrispondenza del cuore, e questo succede una o due volte al mese.
Il 23 novembre mi sveglio alle cinque di mattina con dolore di punture in corrispondenza del cuore, una puntura ogni battito, per una quarantina di battiti, poi più nulla fino al pomeriggio, alle 16.30 circa, quando all'improvviso e senza alcuna ragione plausibile, il battito si è piazzato a 120 ed è rimasto così fino a mezzanotte circa.
In generale sto bene, ma il battito e la pressione sanguigna sono leggermente più alti di prima della vaccinazione:
- prima 65-70, dopo 75-80 bpm a riposo.
- prima 80-120 fissi di pressione, dopo 80-120/130.
Commenti
Ora lei come sta?
in realtà ho già scritto come sto adesso, alla fine della mia pubblicazione, quindi, siccome non è cambiato niente tra oggi e quando ho pubblicato la mia storia, ripeterò ciò che ho già scritto:
In generale sto bene, ma il battito e la pressione sanguigna sono leggermente più alti di prima della vaccinazione:
- prima 65-70, dopo 75-80 bpm a riposo.
- prima 80-120 fissi di pressione, dopo 80-120/130.
Coraggio, prima o poi ne usciremo.
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