Dettagli Recensione
Carcinoma polmonare
Mio marito è stato seguito per la sua malattia dalla dottoressa Longo e, se non posso per mancanza di competenza, avere obiezioni dal punto di vista della terapia, molto ho da lamentarmi per l'aspetto umano e relazionale della dottoressa. In cinque anni mio marito è stato visitato una sola volta, mai auscultato, mai palpato ma affidato ai suoi assistenti che non facevano altro che registrare i risultati delle analisi e prescrivere i farmaci. Nel marzo 2013 la TAC evidenziava la presenza di una metastasi cerebrale, per la quale l'assistente di turno prescriveva radioterapia, sottolineando che non c'era fretta e prescriveva a mio marito la navelbine. Tralasciando i particolari, arriviamo a luglio 2014 quando, poiché mio marito non mangiava, ho cercato fin dalle ore 7.00 del giorno 24 di mettermi in contatto con la Longo, ho spedito fax e mail, ma solo alle 15.00, tramite Urp, sono riuscita a parlarle: mi ha liquidata dicendo che mio marito non avrebbe dovuto sospendere il cortisone (ma a noi lo aveva detto il suo assistente) e che dovevo rivolgermi ad un centro più vicino. Sono arrivata così all'ospedale di Sora, dove ho trovato cortesia, affabilità e soprattutto quella chiarezza che è completamente mancata a Roma. La situazione era purtroppo terminale, ma resta il rammarico di non essere mai, e dico mai, stata informata dell'evoluzione della malattia di mio marito. Perché nessuno mi ha mai detto che la navelbine era l'ultimo step della terapia? Perché nessuno mi ha mai detto che mio marito era esposto al rischio di crisi epilettiche? La mancanza totale di informazioni sul decorso della malattia e della terapia, l'essere stati visti sempre e solo da assistenti e a volte anche da altri medici che sostituivano gli assenti, l'essere stati liquidati con una mail di due righe in cui la dottoressa mi consigliava di rivolgermi ad un centro più vicino, non possono che farmi esprimere un parere di sfiducia, soprattutto dal punto di vista umano, nei confronti della dottoressa. Si parla tanto di diritti del malato, di deontologia professionale, ma forse ogni tanto un corso di aggiornamento su questi argomenti, rivolto a chi opera in un settore così delicato, non farebbe male. Grazie dell'attenzione.
Commenti
Con mia sorpresa mi comunica che lascia il reparto a causa di un problema con la direzione e va in pensione.
La sorpresa è accompagnata dal panico e dal dolore per questa notizia, una persona la dottoressa che mi ha ridato la vita con la sua competenza, professionalità, umanità. Senza di lei mi sento perso e impaurito, avrò la fortuna di trovare un altra persona così? Penso che fortune così non si ripetano.. Devo dire per completezza di informazione, che ha contribuito in maniera determinante la splendida equipe del professore Pappalardo che mi ha operato, togliendo il tumore e che non smetterò mai di ringraziarlo; ma in seguito sono stato seguito dalla dottoressa Longo, che ha continuato lo splendido lavoro del chirurgo.
Auguro alla dottoressa un futuro radioso e grazie, grazie e ancora grazie.
Giovanni Peroni
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