Dettagli Recensione
Pessima esperienza
Mi chiamo Matteo, ho 32 anni. Ho una mamma divorziata di 53anni e una sorella di 25.
La mia esperienza con la dottoressa Flavia Longo inizia per mia madre nel marzo 2012, a seguito della diagnosi di un carcinoma polmonare.
Analisi approfondite rivelavano in seguito che si trattava di un carcinoma neuroendocrino a grandi cellule scarsamente differenziato.
Sottoposta a 5 cicli di chemio con Cisplatino + Etoposide e radioterapia cerebrale e linfonodale, arrivammo a fine maggio.
Fino a questo momento la dottoressa si è sempre mostrata disponibile, anche se molto carente dal punto di vista dell'assistenza (COME PUO' UNA ONCOLOGA ESSERE REPERIBILE SOLO FINO ALLE 15.00?).
Preso atto del mancato arresto della malattia, viene quindi prescritta una terapia a casa con Hycamptin da eseguire a cicli di 3 compresse ogni 21 giorni.
Nonostante marcatori tumorali in discesa e effetti collaterali dell'Hycamtin minimi, da ottobre mia madre inizia ad accusare forti dolori alla schiena.
Giorno dopo giorno al dolore si aggiunge una crescente difficoltà motoria, che ci spinge verso il pronto soccorso del policlinico, nella sciocca convinzione che qualcuno dal reparto sarebbe sceso per vedere mia madre e per parlare con noi familiari. Dopo 7 ore di attesa, abbandonata su una barella nonostante le nostre richieste, nessuno si è preso la briga di chiamare il reparto e mia madre è stata visitata dai medici del pronto soccorso, che l'hanno liquidata con una lastra (dall'esito negativo) e la prescrizione di una risonanza magnetica lombo-sacrale con contrasto, per verificare ciò che era impossibile vedere con una lastra.
Effettuiamo quindi per via privata la RM (c'era da aspettare un mese al policlinico), che evidenzia una forte osteoporosi (mai diagnosticata prima), la frattura di due vertebre e due sospetti noduli al midollo per i quali viene suggerita una scintigrafia ossea.
Comunicati gli esiti alla dott.ssa Longo, visti i dolori e le allergie di mia madre (FANS, PENICILLINA, MIORILASSANTI), ci viene prescritto CoEfferalgan e una RX ORTOPANORAMICA che evidenzia una forte trasparenza ossea.
Preparati per il peggio, cerchiamo di stringere i denti in attesa della TAC total body prescritta in agosto dalla stessa Dott.ssa; TAC che avrebbe dovuto essere eseguita oggi e che avrebbe dovuto chiarire il reale stato di avanzamento della malattia, gli effetti delle terapie, le sopraggiunte complicazioni dovute all'osteoporosi e la reale entità dei due noduli diagnosticati.
Le difficoltà di mia madre nel deambulare ci hanno portato ieri a richiedere per via privata il trasporto in ambulanza fino al policlinico. Per precauzione avevamo anche avvisato il reparto, che prontamente ci aveva risposto di portarla al pronto soccorso.
Sorpreso da questo evidente SCARICO DI RESPONSABILITA', abbiamo volutamente deciso di andare al policlinico stamattina, così che la Dottoressa potesse prendere visione in prima persona della situazione, convinti che ci avrebbe quantomeno comunicato IN VIA UFFICIALE la fine della terapia e magari anche consigliato dove andare, vista la nostra totale inesperienza. Essendosi affidata alla Dottoressa Longo, mia madre era scioccamente convinta di meritarsi le sue attenzioni.
Arrivati in ambulanza stamattina, e saliti in reparto, siamo invece stati accolti a brutto muso tra le ire della DOTTORESSA, che invece che accompagnarci DOLCEMENTE verso la fine del nostro percorso, CI HA SBATTUTO LA PORTA IN FACCIA.
Vorrei sottolineare che tutti in famiglia siamo sempre stati perfettamente consci della situazione e che nessuno si aspettava miracoli dalla Dottoressa.
Quello che però ci ha sorpreso è stato l'atteggiamento INDISPONENTE e INSENSIBILE della dottoressa, che non ha certo preso per mano UNA SUA PAZIENTE.
Mia madre avrebbe solo avuto bisogno di chiarezza.
Sarebbe bastato parlare.
Sarebbe bastato ammettere il FALLIMENTO DELLA TERAPIA.
Mi rendo conto delle difficoltà in cui la dottoressa svolge il suo lavoro, del numero impressionante di persone che segue, delle carenze della struttura in cui lavora, ma mia madre aveva riposto in lei tutte le sue speranze.
La dottoressa non ha avuto il minimo tatto, non ha avuto il minimo rispetto verso chi contava su di lei.
Sono solo in questo percorso, di certo non posso contare su mia sorella che cerca di fare di tutto per essere d'aiuto, ma di certo non può aiutarmi nella scelta della strada da percorrere.
Cara dottoressa Longo, ci ha deluso, ci ha ferito, ci ha abbandonato senza il minimo rispetto. Ci illudiamo di essere persone, ma sembra non siamo altro che numeri in una media matematica.
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