Dettagli Recensione
il malato non è una pratica
Mi sento di dare assulutamente un opinione negativa a questo reparto.
Poca, anzi pochissima, sensibilità nei confronti delle famiglie di questi malati che vivono una situazione di disperazione giornaliera.
Sono figlia di una donna di 68 anni malata di alzheimer orami da 6 anni, abbiamo vissuto lo scorso mese un peggioramento brusco delle condizioni di mamma a cui non eravamo preparati.
La visita con il professore purtroppo era stata fatta solo 2 settimane prima e il prossimo appuntamento ci era stato fissato per metà di giugno. Non sapendo come gestire la situazione, diventata preoccupante (anche mio papà con problemi al cuore) ho cercato più volte di contattare il dottore per sapere cosa potevamo fare e se non era il caso di anticipare l'appuntamento per rivalutare il piano terapeutico, che sicuramente non era più idoneo alla nuova condizione.
Dopo vari e continui tentativi con telefonate giornaliere al centro, il Prof. mi ha detto che lui era tanto impegnato anche con la sua attività di docente con lezioni, spiegazioni e tesi e non poteva certo basarsi su dei racconti di una figlia, che come più volte sottolineato non era "collega" e quindi all'altezza di illustrare la situazione che stavamo vivendo. Vi sembra una giustificazione valida da dare ad una figlia che vive questo un dramma? Se lui è così occupato potrebbe magari delegare un altro dottore del centro per far fronte a situazioni di emergenza, che sicuramente devono essere affrontate in tempi brevi.
Mi dispiace ma il mio giudizio è sicuramente negativo, perchè ritengo che in questo lavoro sia necessario sicuramente avere tanta umanità, non si gestiscono pratiche ma persone!
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Auguri Cristina a Lei e ai Suoi genitori.
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