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Dalle stelle alle stalle..
Mia moglie e' stata ricoverata al 7° piano presso la clinica ostetricia e ginecologia dell'ospedale S.Maria Misericordia di udine; in seguito parto in cui e' venuta al mondo la nostra splendida bimba.
Vorrei ringraziare il dott. Springolo per la Sua indiscussa professionalita', umanita' e disponibilita' per aver assistito mia moglie dall'inizio della gravidanza fino al giorno del parto, nonostante le complicazioni che ha incontrato (diabete gestazionale e pressione arteriosa alta).
Ringrazio anche l'ostetrica sig.ra Francesca, la quale ha assistito mia moglie in tutta la fase del travaglio e anche al momento della nascita della nostra bimba.
Ecco, a mio modesto parere, queste due persone meriterebbero veramente il massimo e auguro loro di raggiungere promozioni e cariche ai massimi livelli ,perche' se lo meritano in tutti i sensi.
Purtroppo, dalle stelle mi tocca parlare anche delle stalle: la parte relativa al nido e' un disastro, per non parlare del reparto.
I primi giorni di degenza con la nostra piccola, mia moglie ha pianto diverse volte perche' si sentiva sola e abbandonata: le infermiere le davano indicazioni ognuna diversa dall'altra in modo superficiale e richiami sgarbati; e la cosa piu' grave che la bimba e' rimasta per un bel po' senza nutrirsi, in quanto le stesse insistevano che mia moglie doveva allattare dal seno.
Infatti la piccola e' diventata itterica.
Fortunatamente, dopo aver avuto una discussione con il personale, finalmente si sono adoperati a darci assistenza e quindi nutrire intanto la nostra bimba con la banca latte.
Chiaramente, in mezzo al pessimo ci sono sempre delle brave persone. Elogio la giovane sig.ra Silvia, infermiera del nido, la quale e' stata l'unica che ha fornito degli strumenti utili affinche' mia moglie potesse produrre il latte (tira latte, salva capezzolo,...) ma questo quando oramai eravamo verso la fine della degenza e comunque, grazie ala stessa sig.ra Silvia finalmente il latte cominciava ad uscire.
Attenzione all'acqua, si, proprio l'acqua perche' mi pareva di essere in mezzo al deserto anziche' in un ospedale: nel deserto non c'e' l'acqua e cosi' anche nel reparto (due sole bottigliette al giorno) tant'e' che mi hanno suggerito di portarle da casa!!! Di solito l'acqua e' la base della vita per dissetare i pazienti e le donne che hanno partorito.
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