Dettagli Recensione

 
Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ringraziamenti

Prima di giungere ai ringraziamenti, su QSalute desidero raccontarvi brevemente due mie storie personali, lasciando a Voi il compito di trarne le giuste conclusioni. La prima mi riguarda direttamente perché lo scorso mese di marzo ho avuto un inizio di distacco del vitreo nell’occhio destro, circoscritto poi col laser dal mio oculista di fiducia. Sembrava tutto risolto, invece all’inizio dello scorso mese ho iniziato a notare la perdita della vista nello stesso occhio. Inizialmente davo la colpa alla stanchezza e alle conseguenze del precedente intervento che non si erano mai rimarginate del tutto, fin quando circa a metà dello scorso mese, quando tutti gli oculisti erano in ferie, decisi su indicazione del mio medico di base di recarmi al pronto soccorso oculistico di Udine, dove mi visitarono senza notare nulla di che, rimandandomi da lì a un mese dal mio oculista e prescrivendomi un semplice integratore. Però le cose continuarono a peggiorare oltre alla perdita della vista iniziarono anche forti ed insopportabili emicranie fin quando sempre su indicazione e prescrizione del mio medico di base mi ripresentai in pronto soccorso oculistico a Udine. Stavolta mi trovai una giovane dottoressa accompagnata da un giovane dottore specializzando della Clinica Oculistica dell’Università di Udine, che a turno presidiano coi colleghi del reparto di oculistica dell’ospedale, il pronto soccorso. La giovane dottoressa ed il suo dottore specializzando hanno capito da subito che si trattava di un glaucoma acuto e da subito mi hanno somministrato le dovute cure e la sera a fine turno mi hanno praticato col laser un semplice forellino all’interno dell’occhio, preservandolo da danni ben più gravi. Al controllo dell’altro giorno la giovane dottoressa mi ha detto che mi posso ritener fortunato.
La seconda mia storia, che in questo contesto voglio raccontarvi, ancora oggi a distanza di tanto tempo dall’accaduto mi fa venire la pelle d’oca. Mio padre era affetto sin da giovane da problemi di ipertensione (pressione sanguigna) e dopo aver passato in rassegna diversi dottori e professori, non solo italiani, su indicazione di conoscenti, io mio padre e mia madre quarant’anni fa ci presentammo in ospedale a Udine ed in uno sgabuzzino (forse 4 x 4) dei tunnel sotterranei che non aveva nemmeno una finestra ci ricevette un giovane dottore dal camice bianco, che sicuramente aveva appena conseguito la sua specializzazione. Ebbene, quel giovane dottore dal camice bianco quel giorno prescrisse a mio padre la giusta cura a base di un cocktail di farmaci. Quella cura lo accompagnò fin alla morte - avvenuta prematuramente ma per altre patologie - e quel giovane dottore dal camice bianco di allora oggi è il prof. Alessandro Proclemer.
Ecco, come dicevo all’inizio, lascio a voi il compito di trovare il nesso che accomuna entrambi le storie, ringraziando vivamente la giovane dott.ssa Valentina Sarao e il suo assistente specializzando dott. Pier Luigi Guerin ed il mio medico di base dott.ssa Alessia Torcutti, con l’augurio che diventino i Proclemer di domani di cui noi tutti ne abbiamo un gran bisogno.

Patologia trattata
Glaucoma acuto occhio dx.
Esito della cura
Guarigione parziale

Commenti

 
 
Per Ordine