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Settimana da incubo
Mio suocero si ricovera in urologia per una resezione vescicale.
Intervento deciso dalla struttura riabilitativa in cui risiedeva nei mesi successivi ad un ictus.
Durante il pre-ricovero, spiego all'infermiera che ci accoglie e all'anestesista che mio suocero non è in grado di rispondere alle domande riguardo alla terapia che sta assumendo e che in seguito a 3 precedenti ictus non è autonomo e spesso vive situazioni di confusione. Lo accompagnamo in reparto la mattina dell'intervento, ma sappiamo di non poter rimanere causa emergenza covid-19. Mi preoccupo di ricordare al reparto che mio suocero non sa rispondere alle domande e rispondo io per lui. Ci chiedono, nonostante l'emergenza sanitaria in corso, di rimanere e ci fanno attendere 6 ore in sala di attesa per poi mandarci a casa molto infastiditi. Dopo altre due ore veniamo a sapere che mio suocero non viene operato perchè lui diceva di aver preso un pastiglia che ovviamente non aveva preso. Chiamo il reparto, ricordo che lui non è in grado di rispondere, ma vengo letteralmente assalita e alla fine riesco a parlare con un medico che ci chiede scusa e ci dice che il paziente verrà operato per primo il giorno seguente. Il giorno seguente viene lasciato da solo ad attendere senza cibo nè acqua fino alle 18.00, per poi decidere di non operarlo. A noi non vogliono dare spiegazioni e solo dopo diversi solleciti ci informano di aver avuto urgenze. Viene operato il terzo giorno nel pomeriggio. Ci dicono che è andato tutto molto bene, invece il giorno seguente ci comunicano (nessuno ci chiama, sono io a chiamare per avere info) che ha avuto problemi al cuore. Lo tengono altri due giorni per accertamenti. Mio suocero, che riusciamo a sentire un po' al telefono, è molto agitato, non è lucido e quando chiedo spiegazioni al reparto, in maniera molto poco professionale e priva di ogni sensibilità, ci dicono che siamo noi ad essere preoccupati e che lui è tranquillo. Mio suocero, che ormai è in confusione completa, è davvero molto agitato. Il sesto giorno lo dimettono dicendoci che andava tutto bene. Chiedo info sul catetere che gli lasciavano alle dimissioni e loro sono convinti che lui fosse entrato in reparto con lo stesso.. Inoltre sulla lettera di dimissioni sono sbagliate tutte le date dei precedenti interventi e mi accorgo che la terapia consigliata non prevedeva la terapia che già lui stava assumendo prima.
Il giorno seguente siamo costretti a chiamare il 112 per un quasi collasso di mio suocero dovuto ad un'infezione urinaria che ora stanno valutando.
Conclusione: reparto/personale che ho trovato poco professionale, poco educato e poco attento alle esigenze di un paziente con diverse patologie pregresse.
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