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Brutta esperienza in un momento già delicato
I primi di Giugno è stato diagnosticato un tumore al rene a mia mamma. Dopo la prima visita (avvenuta a Giugno), è stata inserita in lista d'attesa per la nefrectomia radicale. Nonostante l'evidente calo ponderale involontario, l'astenia e la febbre persistente, e pur con documentazione medica a supporto del suo stato di malattia, le è sempre stato risposto che era in lista d'attesa e che l'avrebbero chiamata "presto". Ad AGOSTO (quindi dopo 2 mesi di attesa invana!) le è stato addirittura risposto "se vuole può cambiare Ospedale". A mio parere non è il modo adeguato di trattare chi sta vivendo situazioni di difficoltà e fragilità (anche emotiva) dovute a malattia.
Siamo stati fortunati ad aver trovato umanità e gentilezza e rapidità d'intervento nel reparto di Urologia dell'Ospedale San Camillo di Treviso e nelle sapienti mani del dott. Tuccitto e del suo staff, a cui dobbiamo la completa guarigione di mia mamma in tempi davvero brevi, pur considerate le ferie estive (prima visita 7 agosto, operazione 25 agosto).
Se fosse stato per l'ospedale Ca' Foncello, probabilmente ad oggi, saremmo ancora in lista d'attesa.
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