Dettagli Recensione
Le lunghe giornate in prognosi riservata
Era il 2003 e mia mamma è stata ricoverata con una situazione molto compromessa. Il primo dottore che ho incontrato del reparto è stato il Dott. De Nardi. non potrò mai dimenticare le sue parole "Restate qua, può morire da un momento all'altro", lascio immaginare come siamo rimasti. Mia mamma era stata ricoverata perchè mandata dal medico di base per una cura, aveva 56 anni e nessuna patologia a noi nota. Poi la prima emergenza è passata e il secondo incontro durante il periodo di prognosi riservata è stato con il Dott. Zenesini, anche in questo caso c'è una parola che mi ripeteva dopo il turno di visita, "stabile", non era tenuto a dirmela, c'erano i ricevimenti per quello, ma mi guardava negli occhi e la sussurrava. Mia mamma non c'è più dal 2003, ma lui aveva fatto in modo che la prognosi fosse sciolta e che tornasse a casa. Il mio ringraziamento per la sua umanità va a lui, alla Dott.ssa Facchini, a suor Sabrina e a un infermiere di cui non ricordo il nome ma che alla mattina quando passava aveva sempre una battuta per tutti.
Commenti
L’esperienza presso il reparto di medicina interna II all’ospedale Ca’ Foncello è stata positiva, soddisfacente e costruttiva sotto molti punti di vista. Il rapporto con i medici ospedalieri e il personale paramedico è sempre stato improntato sulla cordialità e la disponibilità, in particolar modo da parte della dottoressa Facchini, della dottoressa Zorzi e del dottor Valenti, che mi hanno sempre coinvolta, ogni volta che era loro possibile, nella loro attività lavorativa.
Ciò che più mi ha colpita è stato il rapporto umano che si instaura fra il paziente e il personale medico, che assumeva per il paziente stesso un’importanza a volte determinante.
Francesca Borgato, alunna del Liceo Classico A. Canova
Stagista presso il reparto dei medicina interna II, sede Ca’ Foncello
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