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Hanno salvato nostra figlia
Rovereto, 30 ottobre 2015
Mentre il mondo politico, ai vari livelli, discute sulla sanità e sui problemi connessi quali costi, tagli, chiusure ospedali, appalti per nuove strutture, ridimensionamento del personale, ecc., la medicina fortunatamente prosegue il suo cammino. E nonostante le continue polemiche, in molti casi funziona a meraviglia.
E’ il caso del reparto di Chirurgia generale 2 - Chirurgia epato-bilio-pancreatica dell’Ospedale Santa Chiara di Trento, diretto dal Prof. Alberto Brolese.
Desidero spendere solo alcune parole di ringraziamento. Quando complicazioni di salute intaccano una figlia, un genitore vorrebbe potersi sostituire al suo fisico sottoponendosi a qualsiasi tipo di intervento, pur di rimediare e salvare la figlia.
Nel nostro caso non c’è stato bisogno nemmeno di attivare questo pensiero. Le competenze professionali, cioè le conoscenze specifiche unite alle abilità operative, del Prof. Alberto Brolese e di tutta la sua equipe medica, unitamente a tutto il personale infermieristico ed ausiliario, hanno permesso di effettuare con successo un intervento lungo, delicato ed importante al fegato della ragazza. Le abilità sono importanti ma necessariamente devono essere supportate e completate da doti umane, capacità relazionali, piccoli gesti che fanno la differenza, gentilezza, umiltà, passione per il proprio lavoro, ecc.
Tutte queste qualità sono state costantemente presenti in tutto il personale del reparto di Chirurgia generale 2.
Grazie di cuore inoltre a tutto il personale del reparto di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero S. Maria del Carmine di Rovereto che, precedentemente all’intervento, ha individuato e prestato le cure necessarie.
Famiglia Agostini - Rovereto
Laparotomia esplorativa e successiva Epatectomia destra regolata con Hanging manouver, Linfoadenectomia loco regionale, Colecistectomia.
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