Dettagli Recensione

 
Ospedale Santo Spirito di Roma
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Nessuna assistenza

Ho partorito al Santo Spirito un anno fa. Parto difficile, episiotomia, molti punti, tanto dolore.
A due ore dal parto, senza alcun antidolorifico, senza nessuna parola, mi mettono il bambino in stanza e tanti cari saluti.
Non riuscivo a muovermi, ogni movimento era dolore puro, e ho fatto un parto senza anestesia, qualcosa di dolore ne capisco. Chiamo, arriva un’infermiera scocciatissima, le chiedo aiuto per cambiare il pannolino, mi risponde che non c’è il nido, che c’è il rooming in e che devo fare da sola.
Impiegavo dieci minuti solo per mettermi seduta, alzarmi mi costava molta fatica. Ma lo faccio, faccio tutto; ovviamente non ho mangiato, né ho fatto i lavaggi medicali che dovevo, e venivo anche sgridata per questo, e quando cercavo di spiegare che non ce la facevo a fare tutto, mi veniva detto che dovevo farcela lo stesso.
La mia compagna di stanza aveva fatto il cesareo, aveva dolore alla seconda notte, ha chiesto aiuto, le hanno risposto che doveva cavarsela da sola perché c’era il rooming in e non il nido. Era straniera, alcune infermiere la prendevano in giro. Ho il rimpianto di non aver difeso abbastanza quella donna.
Dopo un giorno inizia il calvario dell’allattamento. Una suora senza chiedermi alcun permesso arriva in stanza ed inizia a pigiarmi i capezzoli, non parlava italiano bene, so solo che io continuavo a soffrire molto. Capisco solo che DEVO riuscire ad allattare, che se non riesco è perché non mi applico abbastanza. Ovviamente sto sempre con il bambino attaccato. Se non mi sono addormentata - non dormivo da 48 ore – è stato solo un caso fortuito.
Mi sono sentita inadeguata, sbagliata, ho patito le pene dell’inferno, a chiunque ho detto che soffrivo molto, nessuno mi ha offerto un antidolorifico, nemmeno quelli consentiti per chi allatta.
Un giorno chiedo ad una ginecologa del reparto se può visitarmi perché non stavo bene, le dico che la mia episiotomia era stata molto importante: mi deride, in mezzo alla corsia si mette a parlare ad alta voce alle sue specializzande dicendo che siamo visionarie, che non avevo niente di che, che una volta una donna era svenuta in sala parto ed era andata a dire in giro che era andata in coma. Io chiedevo solo di essere visitata ed aiutata perché soffrivo moltissimo.

Arriva il giorno delle dimissioni, chiedo chiarimenti sull’allattamento, un’altra pediatra, che non dimenticherò mai, mi tratta malissimo, scocciatissima che le facessi perdere tempo con le mie domande. Le dico che non si può fare così, che ero sfinita, che ero stata lasciata completamente sola, che ero pur sempre una donna che aveva appena partorito. Con fare glaciale mi risponde: eh che vuole, noi facciamo il rooming in.
Ma francamente non credo sia rooming in sé per sé il problema. Siamo tutte a favore del rapporto mamma- neonato. Forse sarà la carenza di organico, una totale assenza di empatia o un forte disamore per il proprio lavoro, ma non è giusto scaricare tutto ciò su donne che hanno appena partorito.

Patologia trattata
PARTO CON EPISIOTOMIA.
Esito della cura
Nessuna guarigione

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