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Pronto Soccorso SS Trinità
Ieri (25/06/2014) pomeriggio, ho trovato degli infermieri maleducati, presuntuosi e irrispettosi. Si rifiutavano di darmi informazioni sulle condizioni di mia madre, anziana e affetta da demenza grave, che era stata portata dall'ambulanza del 118 dopo una brutta caduta. Dopo qualche ora di attesa e un po' di insistenza, uno di questi si è degnato di dirmi che i medici non avevano ancora deciso cosa fare, affermando però che mi stava facendo una cortesia perché, per questioni di privacy non avevo diritto ad avere quelle informazioni, supportato dall'uomo in divisa (con pistola non proprio nascosta) improvvisatosi esperto in materia e autonominatosi addetto alle pubbliche relazioni, con tono perentorio ha ribadito quanto affermato dall'infermiere. Hanno abbassato un po' la cresta solo quando gli ho ricordato l'inabilità di madre, ma anche su quello l'infermiere ha obiettato che non ero il tutore. Per fortuna, dopo un'altra ora di attesa, sono riuscito a parlare con un giovane medico, beccato al volo, che con cortesia e disponibilità (assenti negli altri individui) mi ha informato sulle condizioni di mia madre e poco dopo mi ha comunicato l'esito degli esami e mi ha fatto entrare a farle compagnia in attesa dell'ambulanza che doveva riportarla a casa. Una volta dentro ho notato che la cortesia e la disponibilità era abbastanza diffusa tra le altre persone, tranne che per la guardia giurata con la quale ho avuto un altro, poco gradito, scambio di parole dovuto alla sua smania di protagonismo. Con tutta la mia comprensione per le difficoltà che affronta il personale di un servizio così importante e delicato, non è sopportabile vedersi maltrattati da chi, invece, dovrebbe darci una mano a stare meglio. Non avevo chiesto favori né mi stavo lamentando della lunga attesa. Stavo solo chiedendo, educatamente, dov'era e come stava mia madre.
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