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Di Pronto non c'è nulla
Non c'è molto da dire, sono arrivato con mio suocero non deambulante per una caduta (con probabile frattura di femore o bacino, detto dallo stesso infermiere del triage) alle 19.00 del 14 novembre ed ho lasciato il pronto soccorso alle 05:15 del 15 novembre. Gli è stato assegnato un codice verde (sul quale non posso entrare nel merito). Nonostante la massima correttezza e gentilezza, totale indifferenza da parte del personale in servizio sia quello della sera, sia di chi ha fatto la notte. La mano destra non sa quello che fa la sinistra purtroppo. Dalle 7.00 di sera, la radiografia è stata fatta più o meno verso le 03.30 ed alle 5.00, solo dopo l'ennesima preghiera di conoscere cosa stesse succedendo, abbiamo saputo della frattura. Sottolineando che sia io che mia moglie dopo 10 ore dovevamo necessariamente rientrare a casa, l'infermiera di turno mi ha detto: vada pure e torni verso le 9.00 che ci sarà stato il consulto con l'ortopedico. Abbiamo chiesto di salutare il papà e ci hanno fatto entrare. Sorpresa, abbiamo incontrato il medico di turno che ci ha finalmente illustrato che cosa era successo e che probabilmente lo avremmo riportato a casa; ci ha consigliato di andare a riposarci qualche ora e di tornare verso le ore 12.00. Tornati a casa alle 6.00, ci siamo infilati nel letto esausti ed alle 8.00 ci hanno chiamato per andare a riprendere mio suocero. Si ha la netta sensazione di un apparato sottodimensionato di personale e quel poco che ci lavora (almeno per l'arco temporale relativo al mio caso) risulta scocciato, supponente, arrogante, menefreghista e privo di quella necessaria sensibilità che questo lavoro impone, trattandosi di persone che si trovano in momenti di sofferenza. A mio suocero alla fine è stata accertata una frattura al bacino. Scherzando con lui gli ho detto la mattina dopo: la prossima volta ti porto in un'altra provincia (Rieti, Terni, Latina, Frosinone) che facciamo sicuramente più presto.
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