Dettagli Recensione
Eccellenza del prof. Maurizio Taurino
Una piccola cronistoria, perché la mia patologia ha avuto dell’incredibile!
All’età di 18 - 20 anni noto all’inguine destro un gonfiore; non mi faceva male, quindi pensavo che il muscolo della gamba fosse più sviluppato dell’altro.
Nel 2000, abitavo a Brescia, il gonfiore era diventato più evidente ma continuava a non darmi fastidio. Mi reco all’Ospedale Civili di Brescia per una visita, mi fanno una Tac col contrasto e mi dicono che può essere una cosa congenita, precisandomi che non è una patologia grave né urgente da operare; infatti, ho chiaramente davanti ai miei occhi il medico che mi disse che poteva anche rimanere lì.
Nel 2005 il gonfiore è sempre più evidente e quando facevo sforzi ha cominciato a darmi fastidio; tenendo i miei figli piccoli sulle gambe, sentivo un fastidioso dolore.
Intanto mi trasferisco a Roma, prenoto una visita al CUP, e mi danno un appuntamento al San Camillo per una visita specialistica. Dopo varie analisi mi ricoverano e mi sottopongono ad un intervento “particolare”. Durante l’operazione in anestesia locale, ho visto solo un medico con un infermiere che, constatata la difficoltà del caso, ha chiuso tutto ed è finita lì. Nella lettera di dimissioni leggo “trattamento percutaneo con parziale riduzione del rifornimento arterioso”.
Mi viene detto che per il mio caso serve un’equipe medica specializzata e che mi avrebbero ricontattato.
Ciò non è mai successo e nell’attesa passano altri anni.
Cerco di risolvere il problema consultando altri medici, ma nessuno mi trova la soluzione: si facevano pagare la visita e finiva lì.
Nel frattempo il dolore aumenta, la gamba si gonfia, e anche salire su uno scaletto o piegare le gambe sotto la scrivania era diventata un’impresa. E per me che svolgo la professione di assistente tecnico di laboratorio negli istituti Professionali e Licei, stare seduto al pc è diventato impossibile.
Arriva il novembre 2017; il dolore diventa insopportabile…. non sopporto l’intimo né i pantaloni, devo indossare solo tute. Mia moglie non si dà pace e inizia a fare un sacco di telefonate fino a quando una sera fa il numero dell’IDI e risponde il dottor Domenico Di Crisci, che mi dà un appuntamento. A visita conclusa mi dice che la situazione è molto importante e, dopo una risonanza magnetica col contrasto, mi conferma che in sede inguinale destra c'è una voluminosa formazione aneurismatica (cm. 11 x 7,4). Molto professionalmente mi precisa che non è possibile il ricovero all’IDI, in quanto serve una struttura sanitaria adeguata alla mia patologia e mi consiglia l’ospedale Sant’Andrea di Roma.
Preciso che prima di Natale ormai non riuscivo più a camminare perché l’aneurisma comprimeva sui nervi.
Vado a visita dal dottor Cesare Battocchio, consigliatomi dal dottor Di Crisci, che, dopo avermi dato tutte le giuste informazioni e fatto capire la gravità della situazione, ha preso a cuore il mio caso e si è subito attivato. Dopo circa una decina di giorni sono stato chiamato dall’ospedale per l’intervento e, finalmente, per la risoluzione del problema.
In questa cronistoria è evidente la malasanità che ho incontrato nello scorrere del tempo. Avevo vent’anni, oggi ne ho quasi cinquanta…. e sinceramente sono un po’ tanti per diagnosticare e curare un aneurisma!
Ma oggi, alla luce di tutto ciò che mi è accaduto, posso ritenermi un uomo fortunato o forse miracolato. Ho conosciuto una grandissima equipe medica guidata dal magnifico professor Maurizio Taurino, che mi ha operato con intervento lungo e faticoso, durato dalle ore 7:30 alle 17:00.
Che dire.. veramente mi ha salvato da una situazione che, per colpa di tanti incapaci che si fanno chiamare medici, ha messo a serio rischio la mia vita.
Un plauso va anche alla struttura ospedaliera del Sant’Andrea, che non conoscevo finora, una struttura di primo livello. Il reparto di chirurgia vascolare, dove sono stato ricoverato, era sempre molto pulito e con un personale umile e professionale. Non mi hanno mai fatto sentire come un peso.
Con questa lettera desidero ringraziare tutto il personale medico, infermieristico e ausiliario, che con tanta professionalità e umiltà si è prodigato nel risolvere la mia patologia.
Qualche nome che ricordo: Alessandro, Francesco Aloisi chirurgo vascolare che mi è stato molto vicino, la dottoressa Tosti, un’altra dottoressa che non ricordo il nome e in particolare il responsabile, umile e grande Prof. Maurizio Taurino.
Grazie per avermi ridato fiducia nella Sanità pubblica: essa esiste laddove c’è personale che lavora con cuore, passione e dedizione, ma innanzitutto con UMANITA’, un aspetto troppe volte assente proprio laddove ce n’è bisogno.
Grazie mille a tutti!
Gaetano Ingenito
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