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Grazie Dott. Roberto Morello
Il Dott. Roberto Morello è il chirurgo maxillo–facciale che mi ha operato, presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma, per rimuovere dal collo una cisti branchiale che, dal momento in cui era divenuta visibile, nello spazio di pochi mesi aveva raggiunto dimensioni significative. Gli accertamenti diagnostici hanno consentito al Dr. Morello di valutare l’opportunità di operare un intervento chirurgico in tempi estremamente ragionevoli. Sin da prima del ricovero, egli mi ha messo al corrente delle problematiche connesse all’intervento, in un’area chirurgica interessata da vasi sanguigni importanti e da nervi deputati anche al controllo dei muscoli facciali. L’intervento chirurgico operato dal Dott. Morello ha avuto esito favorevole; la cisti è stata escissa, senza essere lesionata, e sono state effettuate manovre chirurgiche finalizzate a ridurre il rischio di recidive. Il volto non ha subìto alcuna alterazione. Coadiuvato anche dagli altri professionisti dell’U.O.D. Chirurgia maxillo-facciale, il Dott. Morello mi ha costantemente seguito, tanto durante le degenza, quanto successivamente.
Pochi giorni dopo le dimissioni dal Sant’Andrea, in occasione di una delle visite di controllo, il Dott. Morello mi informa con estrema delicatezza e prudenza, dell’esito dell'esame istologico, che aveva rilevato la presenza di cellule neoplastiche nella cisti escissa.
Il Dott. Morello condivide subito i dettagli del mio caso con il Primario dell’U.O.C. Radioterapia dell’Ospedale Sant’Andrea. A seguito dei nuovi accertamenti, entrambi concludono per l’ipotesi della cisti branchiale cancerizzata; un evento, mi viene spiegato, non frequente, del quale in letteratura si riporta un numero limitato di casi. Vengo dunque sottoposto ad un ciclo sedute di radioterapia. Da allora entrambi monitorano la situazione con accertamenti e visite di controllo periodiche.
Provo una profonda gratitudine per entrambi. E non soltanto per le qualità tecniche impiegate, dal primo, nell’intervento chirurgico, dal secondo, nella successiva radioterapia, e da entrambi, nella diagnosi successiva al referto istologico. La comprensione e l’empatia di entrambi, di cui ho avuto percezione costante, mi hanno ispirato serenità, fiducia e la confortante certezza che il loro intendimento non sia unicamente quello di trattare un caso clinico, ma anche di accogliere ed ascoltare la persona che si affida alle loro cure. Il mio sentimento di riconoscenza si estende anche agli professionisti delle due unità operative - medici specialisti e specializzandi, infermieri, tecnici e ausiliari - i quali agiscono, evidentemente, nel medesimo spirito.
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