Dettagli Recensione
Poca professionalità
Arriviamo al pronto soccorso perché un mio familiare aveva la febbre da oltre una settimana ed ogni terapia antibiotica prescritta dal medico curante non aveva avuto effetto. L'infermiere che si è occupato dell'accettazione consiglia a papà di cambiare medico curante e gli dà codice bianco (perché la febbre secondo lui doveva essere curata dal medico). Dopo 8 ore di attesa volevano rimandarlo a casa dato l'affollamento del PS; fortunatamente l'infermiera che è subentrata nel turno successivo gli ha cambiato codice in verde a causa del mal di testa. Una volta entrato gli fanno le analisi del sangue ed una tac per capire la causa del dolore allo stomaco. Risultato: gli diagnosticano una polmonite paracardiaca sinistra, ma lo invitano a tornare a casa perché non ci sono posti per il ricovero ed il mio familiare, fidandosi del medico e con la terapia prescritta, torna a casa. Il dottore che lo visita gli segna inoltre una visita per 2 giorni dopo all'ambulatorio dicendo di non dover pagare il ticket; il procedimento adottato da tale medico fa infuriare la dottoressa che aveva il turno in ambulatorio e, dopo una sommaria visita, lo spedisce nuovamente in pronto soccorso, dove gli viene dato un codice verde e dove si prospetta ancora una lunga attesa. La diagnosi è la medesima: polmonite che si sta attenuando e cura da fare a casa. Dopo 9 punture di penicillina che si sono dimostrate inefficaci, il medico curante consiglia di andare al Policlinico Umberto I: qui, dopo gli opportuni esami, gli verrà diagnosticato un liposarcoma dedifferenziato che era la causa della febbre. Che dire: sicuramente non torneremo più al PS del Sant'Andrea, ma la prossima volta andremo in un'altra struttura. In famiglia ci stiamo ancora interrogando su come i dottori siano riusciti a diagnosticare una polmonite che non c'era.
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