Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Sant'Andrea di Roma
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Pectus excavatum

Desidero condividere la mia esperienza relativa alla malformazione del petto scavato per fornire, a chi avesse bisogno, alcune indicazioni che potrebbero essere utili. Sono un uomo di 42 anni affetto da petto scavato tipo 1, quindi simmetrico, molto accentuato ed esteticamente importante ma privo di complicazioni di tipo cardio-respiratorio. La sfera psicologica, come capita in tutti i casi, è stata fortemente condizionata dalla malformazione ed è sempre stato mio desiderio risolverla. Purtroppo però i troppi dubbi e paure non mi hanno mai permesso di affrontare il grande passo dell'intervento. In precedenza, circa tre anni fa, ho chiesto una consulenza presso il Niguarda di Milano dove, in tutta sincerità, non ho trovato grande sostegno in merito all'operazione, quasi a voler mettermi in guardia dalle complicanze legate ad una procedura chirurgica molto importante e gravosa. Quindi, non avendo trovato i presupposti che desideravo, ho lasciato perdere. Successivamente, continuando le mie ricerche, mi sono imbattuto nel nome del prof. Claudio Andreetti presso l'ospedale S. Andrea di Roma. Persona squisita e disponibilissima, molto umana e cordiale, recato a visita mi ha illustrato il tutto mettendomi molto a mio agio, con dovizia di particolari parlandomi della tecnica di mini Ravitch che avrebbe usato nel mio caso. A suo avviso l'intervento sarebbe stato doloroso ma per circa un paio di giorni, per poi rientrare gradualmente e permettermi un recupero ottimale in poco tempo, per nulla di pericoloso, impegnativo certamente, offrendomi risposte pronte a qualsiasi domanda facessi. Ho letto poi moltissime recensioni su di lui e sulla tecnica di cui ho scritto e tutte molto entusiaste e positive, quindi ho deciso di mettermi in lista e dopo otto mesi, il 7 dicembre, sono entrato in sala operatoria. Innanzitutto è importane sottolineare il clima molto sereno che c'è in reparto ed un particolare ringraziamento lo devo a tutti gli infermieri, molto presenti, premurosi e pronti a fornirti qualsiasi tipo di supporto, clinico, pratico, emotivo. In sala operatoria sono entrato ridendo e scherzando con i medici che mi preparavano e, senza neanche accorgermene, mi sono risvegliato operato. Al risveglio avevo la netta percezione di dove avessero resecato lo sterno ma di dolore praticamente nulla. La terapia antalgica permette di vivere tutto il decorso serenamente, con un sistema di somministrazione in vena continuo di un mix di Tramadolo (Contramal) Ketorolac (Toradol) e Metoclopramide (Plasil) ai quali si aggiunge, tre volte al giorno, il Paracetamolo (Tachipirina) da un grammo. Scrivo questo per aiutare a comprendere che il dolore è assolutamente ben gestito e non è l'elemento che dovrà orientare le scelte dei pazienti. L'intervento è stato eseguito in maniera esemplare con un esito cicatriziale che valuterò nel tempo ma che ad oggi, sei giorni dopo l'operazione, è una piccola cicatrice ad archetto di circa sei centimetri! Credo sia importante soffermarsi sul fatto che il percorso, indubbiamente, prevede dei disagi piuttosto che dei dolori. Ritengo infatti che l'approccio alla sala operatoria richieda determinazione, maturità, serenità e tanta pazienza. Per qualche giorni si dovranno sostenere due tubicini di drenaggio che non fanno male ma vanno sopportati, potrebbe essere necessario l'uso in ospedale di un catetere vescicale che nei maschietti non è piacevole e va sopportato. Periodicamente si sarà sottoposti ad analisi del sangue e radiografie e, dal giorno dopo l'intervento e per circa un mese, sarà necessario portare una fascia post operatoria toracica che dà veramente fastidio, tosse e starnuti faranno poi vedere le stelle! Tutto questo per dire che, per chi volesse affrontarlo, l'intervento è sostenibile con una forte dose di determinazione, serenità e pazienza, che il prof. Andreetti rappresenta una figura di elevatissimo livello e propone quella che a mio avviso è la soluzione migliore e definitiva al problema, che sono molto contento di averlo fatto ed invito tutti a chiedere una consulenza al professore. Ringrazio di cuore tutti gli operatori del reparto di chirurgia toracica dell'ospedale S. Andrea di Roma.

Patologia trattata
Pectus excavatum.
Esito della cura
Guarigione totale

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