Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Sant'Andrea di Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

La morte di mio fratello mi ha salvato la vita

Paolo Sassone Corsi, mio fratello minore, è morto il 22 Luglio scorso per un attacco fulminante di cuore che lo ha colto, senza nessun preavviso, alle tre di notte nella sua bella casa a Laguna Beach, in California. Paolo è stato un importante scienziato della biologia molecolare e dirigeva il Centro di Epigenetica e Metabolismo dell’Università della California Irvine.
Il 22 Ottobre scorso, a distanza di 3 mesi esatti da questo tragico evento, sono stato operato al cuore per un doppio bypass coronarico. Ne parlo perché l’operazione è riuscita perfettamente ed oggi sono nel reparto di cardiochirurgia dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma per iniziare a fare la terapia post-operatoria.
A seguito della morte improvvisa di Paolo, Lucio, mio fratello maggiore, ed io, abbiamo deciso di fare alcune analisi specifiche per capire se anche noi potevamo essere soggetti a questo tipo di infarto, se c’era familiarità. Ci siamo rivolti ad un bravo cardiologo, il Prof. Andrea Ferrucci, il quale ci ha consigliato di fare una scintigrafia a riposo e sotto sforzo. Da questo esame è risultato che probabilmente il mio cuore ha una coronaria con una stenosi rilevante. Fortunatamente dalle analisi fatte a mio fratello Lucio non ci sono cattive notizie. Per il mio cuore invece è necessario fare un’analisi molto più accurata attraverso una coronarografia e probabilmente l’applicazione di uno stent, un palloncino che allarga il punto di strozzatura della coronaria e ristabilisce l’equilibrio.
Entro al Sant’Andrea per fare la coronarografia. Si fa da svegli, per cui sul monitor si vede la sonda che, inserita sul polso, arriva al cuore e ispeziona tutta la zona grazie ad un liquido di contrasto. I medici si consultano al termine dell’esame e mi informano che non si può applicare uno stent perché non è la coronaria ad essere compromessa, bensì il tronco arterioso comune da cui si dipartono due coronarie, e l’ostruzione è proprio lì, nel punto di diramazione. L’ostruzione è al 90% ed è fortemente a rischio. In giorni, settimane, mesi, non anni, potrebbe definitivamente chiudersi e bloccare improvvisamente il cuore, esattamente come è accaduto al cuore di Paolo. Dopo due giorni ero in sala operatoria, per la realizzazione di due bypass aorto-coronarici.

Patologia trattata
Stenosi tronco arterioso comune.
Esito della cura
Guarigione parziale

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