Dettagli Recensione
PESSIMO TRATTAMENTO
Ci siamo trovati a dovere ricorrere alla struttura nel corso del 2014, a seguito di una diagnosi di LMA per nostra madre. A seguito di promesse di trattamento, non ci siamo rivolti ad altre strutture. Non entriamo nel merito delle competenze sul trattamento, in quanto non essendo stato somministrato alcun trattamento specifico per la malattia nell'arco dei 6 mesi, ci auguriamo che la scelta sia stata adeguata (mettiamo 1 nel voto, non essendo disponibile N/A). Entriamo invece nel merito della gestione del paziente nella fase terminale e dei rapporti con i famigliari.
Purtroppo nostra madre è deceduta a Luglio 2014, per una diagnosi probabilmente davvero infausta, tuttavia ciò che noi abbiamo lamentato è stata la mancanza di dignità che ha caratterizzato la fase terminale di nostra madre, non tralasciando tuttavia la gestione tutta del caso, che però non tratteremo in questa recensione.
Dopo i 6 mesi circa dall'accesso alla struttura, siamo giunti al momento in cui ci veniva comunicato che non ci sarebbe stato nulla da fare (d'altronde nulla era stato fatto nei mesi precedenti).
Consapevoli di quello che sarebbe stato il destino di nostra madre, siamo stati convinti di quanto suggerito dai medici, ovvero di non intubare nostra madre, con la promessa che le sarebbero state garantite tutte le terapie di supporto, onde evitare al massimo la sua sofferenza (nostra madre aveva sviluppato una patologia polmonare).
Purtroppo non è andata così e noi ci siamo ritrovati ad implorare la somministrazione di farmaci palliativi, come morfina, diazepam e altro. In occasione di un colloquio in una delle giornate di disperazione, avendo trovato un medico forse più umano, egli stesso si è chiesto come mai nei giorni precedenti fosse stata sospesa la somministrazione di Tavor. In questa implorazione ci siamo spesso trovati ad interloquire con medici che ci indicavano quanto questi farmaci potessero accelerare il fato, scatenandoci forti complessi di colpa. Questo sino alla nostra richiesta di sedazione profonda, avvenuta due giorni prima del decesso, oggetto di vari tentativi di dissuasione da parte dei medici su noi figli, con colpevolizzazione estrema, quant'anche totalmente priva di fondamento scientifico.
La nostra esperienza è stata pessima sul piano umano, prima ancora che terapeutico.
Commenti
Epilogo: il PS lo ha chiamato e lui non si è fatto trovare. Morale: mio padre dopo 6 sacche di trasfusione esce senza una indicazione delle motivazione e senza una terapia.
Grazie.
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