Dettagli Recensione

 
Ospedale San Raffaele di Milano
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

COMPETENTI MA ARROGANTI E MALEDUCATI

Tutto è iniziato bene con una visita organizzata in pochissimi giorni presso lo studio del Prof. Chiesa, nel reparto ospedaliero di chirurgia vascolare del quale lo stesso ne è il direttore. Mio padre è stato subito ricoverato per poter effettuare gli esami diagnostici occorrenti all'intervento. I primi segnali di cattiva gestione e maleducazione ci sono subito stati in occasione di una scarsa informazione sui tempi ed i modi di esami diagnostici e successivo intervento chirurgico, mettendo così i miei genitori, molto anziani, e tutta la nostra famiglia in imbarazzo per la difficoltà di organizzare nel giro di poche ore un viaggio di 400-500 km. per la dovuta assistenza e conforto ai nostri genitori. Durante le ore di attesa che hanno preceduto l'intervento, effettuato molto in ritardo rispetto al programma, nessuno è mai entrato in stanza per dare una spiegazione riguardo al ritardo. L'unica presenza umana è stata data da una scortesissima infermiera, poco prima dell'inizio dell'intervento, che con modi molto sbrigativi e certamente poco rassicuranti imponeva a mio padre di spogliarsi e prepararsi. Successivamente all'intervento, una volta che mio padre è stato trasportato in camera e che sono state disposte tutte le cure farmacologiche necessarie, è passato solo un medico in tarda serata, per pochi minuti, ad informare solo mio padre (in quanto è vietato ai famigliari rimanere in camera durante la visita) che gli avrebbero tolto un sondino. Noi famigliari non abbiamo avuto nessuna informazione in merito alla salute di mio padre, all'esito dell'operazione ed alle cure e al decorso post- operatorio. Ho capito che l'intervento era andato bene solo perché ho visto mio padre ancora vivo. Il giorno dopo sembrava essere più rassicurante in quanto già in prima mattina ho trovato mio padre seduto su una poltrona, sereno e tranquillo. Peccato che in mattinata qualcuno, non so su quale ordine o se di propria iniziativa, ha ritenuto di staccare il sondino con l'anestetico. Mio padre è rimasto senza anestetico ad appena 10 ore dall'intervento per almeno tre ore. Ciò ha scatenato fortissimi dolori che hanno portato mio padre ad un forte indebolimento fisico e psicologico. Quando abbiamo denunciato l'accaduto e chiesto spiegazioni alle infermiere o a qualche medico di passaggio,(molto difficili da raggiungere), siamo stati trattati con arroganza e sufficienza. Non una spiegazione, non una parola di conforto, non una di scuse. L'assistenza è arrivata solo dopo molta insistenza da parte nostra. Mia madre, giustamente in ansia, ha anche tentato di parlare con il Prof. Chiesa, mentre quest'ultimo si intratteneva con un suo paziente sul corridoio. Il Prof. si è prontamente dileguato affermando un "suo marito sta bene", voltando subito le spalle a mia madre e salutandola con la mano. Non ho parole per quello a cui ho dovuto assistere. Nei giorni seguenti l'atteggiamento, soprattutto da parte dei medici e da parte di alcuni infermieri, non è certo migliorato. La maleducazione impera. I medici entrano nelle stanze dei pazienti senza neanche salutare, nè accennando ad un sorriso, si consultano tra loro, dicono due parole al paziente e vanno via. I medici si rendono disponibili a parlare con i famigliari dei pazienti nel tardo pomeriggio. Si parla spesso con la dottoressa Castellani, che certo non brilla per gentilezza. Quando si prova a chiedere qualcosa di preciso, le risposte sono sempre vaghe ed indisponenti. Non vogliono che i famigliari stiano nel reparto durante il giorno al di fuori dell'orario consentito, ma non sono in grado di assistere appieno i pazienti più difficili e bisognosi di maggiore cure. Mio padre è stato lasciato sporco e bagnato di urina per tre ore ad esempio. Sono rimasta molto sconcertata. Credevo che nel 2013 in un ospedale ed in un reparto di eccellenza non potessero essere tollerati tali fatti e comportamenti. Mi dispiace molto per ciò a cui ho dovuto assistere, soprattutto perché credo che certamente i chirurghi e tutto lo staff siano realmente e tecnicamente preparati ad affrontare difficilissimi interventi; ma questa grande professionalità tecnica è certamente indebolita dalla grande maleducazione, arroganza, scarsa comprensione umana di molti, non tutti, che fanno parte dello staff medico ed infermieristico del reparto.

Patologia trattata
ANEURISMA AORTA ADDOMINALE.

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