Dettagli Recensione
COMPETENTI MA ARROGANTI E MALEDUCATI
Tutto è iniziato bene con una visita organizzata in pochissimi giorni presso lo studio del Prof. Chiesa, nel reparto ospedaliero di chirurgia vascolare del quale lo stesso ne è il direttore. Mio padre è stato subito ricoverato per poter effettuare gli esami diagnostici occorrenti all'intervento. I primi segnali di cattiva gestione e maleducazione ci sono subito stati in occasione di una scarsa informazione sui tempi ed i modi di esami diagnostici e successivo intervento chirurgico, mettendo così i miei genitori, molto anziani, e tutta la nostra famiglia in imbarazzo per la difficoltà di organizzare nel giro di poche ore un viaggio di 400-500 km. per la dovuta assistenza e conforto ai nostri genitori. Durante le ore di attesa che hanno preceduto l'intervento, effettuato molto in ritardo rispetto al programma, nessuno è mai entrato in stanza per dare una spiegazione riguardo al ritardo. L'unica presenza umana è stata data da una scortesissima infermiera, poco prima dell'inizio dell'intervento, che con modi molto sbrigativi e certamente poco rassicuranti imponeva a mio padre di spogliarsi e prepararsi. Successivamente all'intervento, una volta che mio padre è stato trasportato in camera e che sono state disposte tutte le cure farmacologiche necessarie, è passato solo un medico in tarda serata, per pochi minuti, ad informare solo mio padre (in quanto è vietato ai famigliari rimanere in camera durante la visita) che gli avrebbero tolto un sondino. Noi famigliari non abbiamo avuto nessuna informazione in merito alla salute di mio padre, all'esito dell'operazione ed alle cure e al decorso post- operatorio. Ho capito che l'intervento era andato bene solo perché ho visto mio padre ancora vivo. Il giorno dopo sembrava essere più rassicurante in quanto già in prima mattina ho trovato mio padre seduto su una poltrona, sereno e tranquillo. Peccato che in mattinata qualcuno, non so su quale ordine o se di propria iniziativa, ha ritenuto di staccare il sondino con l'anestetico. Mio padre è rimasto senza anestetico ad appena 10 ore dall'intervento per almeno tre ore. Ciò ha scatenato fortissimi dolori che hanno portato mio padre ad un forte indebolimento fisico e psicologico. Quando abbiamo denunciato l'accaduto e chiesto spiegazioni alle infermiere o a qualche medico di passaggio,(molto difficili da raggiungere), siamo stati trattati con arroganza e sufficienza. Non una spiegazione, non una parola di conforto, non una di scuse. L'assistenza è arrivata solo dopo molta insistenza da parte nostra. Mia madre, giustamente in ansia, ha anche tentato di parlare con il Prof. Chiesa, mentre quest'ultimo si intratteneva con un suo paziente sul corridoio. Il Prof. si è prontamente dileguato affermando un "suo marito sta bene", voltando subito le spalle a mia madre e salutandola con la mano. Non ho parole per quello a cui ho dovuto assistere. Nei giorni seguenti l'atteggiamento, soprattutto da parte dei medici e da parte di alcuni infermieri, non è certo migliorato. La maleducazione impera. I medici entrano nelle stanze dei pazienti senza neanche salutare, nè accennando ad un sorriso, si consultano tra loro, dicono due parole al paziente e vanno via. I medici si rendono disponibili a parlare con i famigliari dei pazienti nel tardo pomeriggio. Si parla spesso con la dottoressa Castellani, che certo non brilla per gentilezza. Quando si prova a chiedere qualcosa di preciso, le risposte sono sempre vaghe ed indisponenti. Non vogliono che i famigliari stiano nel reparto durante il giorno al di fuori dell'orario consentito, ma non sono in grado di assistere appieno i pazienti più difficili e bisognosi di maggiore cure. Mio padre è stato lasciato sporco e bagnato di urina per tre ore ad esempio. Sono rimasta molto sconcertata. Credevo che nel 2013 in un ospedale ed in un reparto di eccellenza non potessero essere tollerati tali fatti e comportamenti. Mi dispiace molto per ciò a cui ho dovuto assistere, soprattutto perché credo che certamente i chirurghi e tutto lo staff siano realmente e tecnicamente preparati ad affrontare difficilissimi interventi; ma questa grande professionalità tecnica è certamente indebolita dalla grande maleducazione, arroganza, scarsa comprensione umana di molti, non tutti, che fanno parte dello staff medico ed infermieristico del reparto.
Commenti
credo che Lei debba chiedere scusa ed immediatamente cancellare tutto ciò di falso che ha scritto.
Sono stata ad assistere un mio familiare nello stesso periodo in cui è stata Lei con suo padre ed ho immediatamente capito chi è Lei e la sua famiglia.
Per cominciare vorrei puntualizzare che ha parlato di professionisti di elevatissimo livello con una preparazione eccelsa, gente che lavora tutto il giorno al servizio del paziente e mette il paziente al centro del lavoro. Ogni persona ricoverata per essere operata deve ricevere informazione e firmare un consenso dopo opportuno colloquio con i medici ed in quel reparto il dialogo avviene ed è molto dettagliato. Ricordo precisamente l'estrema maleducazione di sua madre nel rivolgersi ai medici del reparto ed al personale infermieristico, cose che non avrei mai pensato potessero succedere.
Secondo aspetto, i medici agevolano sempre il rapporto familiare-paziente e lasciano più possibile i parenti all'interno della stanza, come è successo a me, limitandosi a richiedere di lasciare le camere durante il lavoro. E' normale e professionale che l'abbiano fatta uscire dalla stanza durante la visita, ed è normalissimo che intrattengano i colloqui solo per due ore al pomeriggio, si chiama orario di colloquio.....Per quanto mi riguarda, nella mia esperienza ho potuto interagire più di tre volte al giorno con i medici, probabilmente grazie alla mia educazione......
Ma dove pensava di essere???
Ho capito precisamente chi è Lei e La invito a riflettere vivamente e a ringraziare tutta quella gente che lavora benissimo e col sorriso sulle labbra, che fa sacrifici per curare i nostri cari e che li restituisce alla vita.
La prossima volta vada altrove e li lasci a chi se li merita.
Perchè il reparto di chirurgia vascolare del San Raffaele non solo è una eccellenza, ma un vero e proprio paradiso per i pazienti.
Pinuccia
P.S.: se si ha una Assicurazione privata la strada è asfaltata. Altrimenti è molto impervia.
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