Dettagli Recensione
Ringraziamento
Il San Raffaele mi ha salvato in tutti i sensi: fisicamente, moralmente. Penso sia il migliore ospedale di Milano e della Lombardia per tanti aspetti. L’umanità, l’amore per i malati, l’umiltà e la bontà che ci sono in quest’ospedale, sono unici. L’equipe del primario dott. Oreste Gentilini è eccezionale per tutte queste doti uniche. Io ne sono rimasta consolata, rigenerata nel fisico e nell’anima. Non sono un numero, ma un malato da curare e difendere. Solo quando perdi una cosa, ne capisci l’importanza e noi malati che abbiamo bisogno sappiamo bene che cosa significhi trovare medici che sono veri medici. A Gentilini devo la vita morale e fisica per avermi accolta nella sua struttura.
Dagli infermieri, come Manuela Morgante, sempre gentili, che ti dicono e spiegano tutto quello che farai e il percorso che seguirai, alle visite perfette, complete, profonde, non tralasciando nulla.
Il dott. Cisternino, senologo attento e gentile, l’ecografista dott.ssa Giulia Cristel, di una gentilezza e profondità unica, la gentilissima sig.ra Ornella dei prericoveri, la chirurga bravissima che mi ha operata dott.ssa Veronica Zuber, incredibilmente professionale e gentile.
Un’operazione (quadrantectomia esterna sinistra con biopsia linfonodo sentinella) che sembra non mi sia mai operata al seno: nessun dolore, una cicatrice piccola, il seno intatto.
Capisco come una persona possa affezionarsi e provare gratitudine, perché doti del genere sono rare. La dottoressa Sara Baleri, anche lei gentile. Io ho visitato tutte le strutture ospedaliere di Milano e non ho trovato mai tutto questa sinergia di professionalità e gentilezza. Solo al San Raffaele, e la cosa buffa è che loro non lo sanno affatto di essere rari come doni umani e professionali, pensano di essere normali in una Nazione che ha perso completamente ogni forma di umanità dopo il Covid.
L’unico mio rammarico è che non c’era più posto nel reparto degenti di senologia e sono finita nel reparto di ginecologia per il ricovero, dove non mi sono trovata tanto bene come ospitalità e gentilezza in quei due giorni post operatori, ma poi venivano i medici e gli infermieri da senologia a visitarmi e a controllarmi e quindi i due giorni di degenza erano rallegrati dalla loro gentilezza. Non riesco ancora oggi a pensare di essere stata operata tanto non ho percepito dolore, neppure il dolore del tubo dell’anestesia tanto è stato bravo l’anestesista, neppure una fibrillazione ho avuto. Una sala operatoria enorme attrezzata, bellissima con tanti medici intorno tutti gentili, mi è sembrato di stare in un telefilm. Un tumore non è un’angoscia così, non si percepiscono la paura, la malattia, con tante professionalità che ti sono accanto. Se sapessero le altre strutture sanitarie, cosa perdono a non essere come il San Raffaele ….uno dei pochi ospedali ad avere la chirurgia robotica d’eccellenza. Un ospedale buono con le persone, unico in Italia per come è costruito nel pensare persino di fare i corridoi sotterranei che portano in tutti i padiglioni sotterranei ed evitare la pioggia e il freddo ai pazienti che devono visitarsi. Ovunque, sia in Humanitas che in IEO o nei policlinici di tutta Italia, le loro strutture architettoniche mettono sotto il freddo e il vento e la pioggia i propri pazienti, senza curarsi di costruire pensiline o corridoi che proteggono dalle intemperie, per cui per fare una visita prendi la polmonite. A Bologna e a Napoli i policlinici sono fatti di lunghi viali e ti perdi per andare a visita sotto vento e pioggia. Con il Covid poi ti facevano gelare sotto il diluvio, indifferenti se poi ti veniva la febbre per la loro negligenza strutturale. Qui al San Raffaele arrivi in garage e segui le linee colorate e non corri alcun pericolo perché giri tutto l’ospedale protetto e la metro ti arriva dentro la struttura. Incredibile ma vero.
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