Dettagli Recensione
Pessima esperienza
Mia figlia è stata ricoverata per problemi dovuti a depressione, ansia, bulimia. La diagnosi è stata di personalità borderline.
L'unica esperienza che mancava a mia figlia erano le droghe pesanti. È stata messa vicino ad una ragazza tossicodipendente da cocaina.
La prima cosa che mia figlia ha fatto dopo il ricovero, è stato iniettarsi cocaina in vena insieme a questa ragazza.
Lo stato psichico di mia figlia è andato sempre peggiorando e, nonostante tutte le email scritte alla dottoressa Sforzini, che l'aveva in cura, per metterla al corrente della grave situazione, non abbiamo trovato in lei la minima umanità. Ci ha sempre rimbalzato asciuttamente dicendo che la ragazza era maggiorenne e sua paziente e che noi genitori non c'entravamo nulla. La ragazza ha 19 anni e vive in famiglia. Abbiamo assistito a crisi dove nostra figlia si infieriva del male ed altre dove siamo stati aggrediti noi. Nonostante tutto questo, mai un colloquio è stato possibile con la dottoressa Sforzini.
Un ringraziamento invece agli infermieri e terapisti che durante il ricovero sono stati il vero sostegno di mia figlia.
Nella mia ignoranza (non conoscenza) di come si curano i problemi di mia figlia, chiedo: era corretto metterla insieme ad una ragazza così più grande ed affetta da problemi di tossicodipendenza?
Forse il San Raffaele Turro potrà aiutarvi, non voglio dire il contrario, ma la mia esperienza personale è stata devastante.
Commenti
Il vero problema è l’impossibilità di comunicare con lo psichiatra curante di Turro, la dottoressa Sforzini nello specifico poi è severissima; è brava, colta, competente e intelligente, ma priva di empatia nei confronti di quasi chiunque, come se questo aspetto fosse superfluo nel suo mestiere.
Da che ho lasciato perdere ricoveri e psicoterapia a Turro e mi sono messa nelle mani della psichiatria del Fatebenefratelli e del CPS di via Procaccini, la mia situazione è decisamente migliorata.
Preciso che anche al Fatebenefratelli ci sono specialisti poco umani, ma facendosi affiancare dall’aiuto del CPS, si può usufruire di moltissimi servizi in più che semplificano la vita sia ai pazienti che ai parenti del “malato”. E i colloqui con lo psichiatra sono completamente gratuiti, nonché possono anche essere a cadenza settimanale a seconda della gravità dei casi e si possono fare anche al telefono in caso di impedimento fisico a recarsi in loco.
Spero di esserle stata utile in qualche modo, buona fortuna Signora Livraghi.
Gli infermieri invece penso fossero bravi; dico penso perché noi non potevamo entrare nel reparto.
I medici non c'erano perché il periodo era nelle feste di inizio anno, la ragazza era un vegetale, imbottita di psicofarmaci.
Morale: entrata il 4 gennaio, portata via da Ville Turro il giorno 8 gennaio.
Ora è seguita e "felice" al CPS di Carate Brianza.
Esprimo tutta la mia solidarietà alla mamma della ragazza, con l'augurio che, essendo molto giovane, possa subito trovare medici umani e competenti che possano aiutarla.
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