Dettagli Recensione
Gastroscopia
Ho tentato di effettuare una gastroscopia con la dottoressa Chiara Notaristefano.
Cominciamo male già dal fatto che ci sono voluti 40 minuti a trovare il reparto. I fogli consegnati alla prenotazione riportavano dati diversi: uno diceva di andare a pagare in accettazione, l’altro di non pagare e andare direttamente in gastroenterologia… come se la cosa fosse semplice!
Abbiamo vagato per l’ospedale alla ricerca disperata di qualcuno che ci dicesse dove dovevamo andare.
All’accettazione tutto bene, personale cordiale e gentile.
Una volta entrata sono stata trattata il modo molto freddo: prelevata da un infermiere (gentile e che ha cercato di mettermi a mio agio), una volta accompagnata nella sala si è però dileguato. Mi hanno infilato l’ago e provata la pressione, ma senza dirmi assolutamente nulla. È arrivata la dottoressa che nemmeno si è presentata e mi ha parlato tutto il tempo da dietro (io ero sdraiata con tubi vari di monitoraggio). Sembrava avesse molta fretta e mi ha fatto due domande in croce. Nessuno mi ha particolarmente tranquillizzata o spiegato cosa sarebbe successo, e infatti ho iniziato ad agitarmi. Non era la mia prima gastroscopia, ma diciamo che non è un esame molto piacevole o rilassante, soprattutto se l’hai già fatto e sai cosa ti aspetta, che però varia da posto a posto.
Mi sveglio e molto freddamente la dottoressa mi spiega che non sono riusciti a fare l’esame perché cercavo di togliermi il tubo (naturalmente ero incosciente, quindi non potevo “decidere” di stare ferma) e mi dicono che loro non potevano (??) tenermi ferma.
Chiedo cosa devo fare e mi rispondono di fare un’altra gastroscopia (tempo d’attesa tipo 9 mesi….) in sedazione completa.
Alla mia domanda: “Siete comunque riusciti a vedere qualcosa?”, la risposta è stata che la gastroscopia non serviva per vedere il reflusso, ma gli effetti del reflusso. Io un po’ perplessa chiedo “Ma quindi non è l’esame che devo fare? Mi si risponde che devo fare una visita con un gastroenterologo (precedentemente mi avevano detto di fare prima la gastro e poi la visita, altrimenti il medico giustamente senza esame può dirti poco).
Entro in confusione e agitazione con la sensazione di aver fatto un esame “per nulla” e aver perso una giornata ed e essermi fatta infilare in gola un tubo apparentemente senza motivo.
Da lì accompagnata e mollata da sola su una sedia, ho assistito anche alla fantastica scena in cui un’infermiera mi vede lacrimare per l’agitazione e ridendo dice “Ah perfetto lei piange”. Unica infermiera gentile quella che mi ha provato la pressione, che mi ha vista un po’ scossa e ha richiamato la dottoressa, che una volta tornata ha negato di avermi detto che secondo le non dovevo fare l’esame.
Secondo loro il farmaco provoca amnesia e io non ricordavo bene quello che mi era stato detto.
Dopo questa tristissima scena, mi mollano lì sulla sedia e si dimenticano della mia presenza. Dopo un’ora mi guardano come dire “ancora qui?”. Peccato che nessuno mi avesse dimessa o tolto l’ago dal braccio.
Un trattamento vergognoso.
All’uscita mi sono rifiutata di pagare visto che l’esame non era stato effettuato e il trattamento non era stato dei migliori.
La prima gastroscopia l’avevo effettuata al Niguarda, dove mi ero trovata benissimo.
Vorrei sottolineare a qualsiasi medico che, anche se per voi è tutto una routine, per i pazienti molte volte no, sono spaventati e un trattamento del genere non aiuta nè voi, nè noi.
Personalmente, mai più al San Raffaele!!!
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Un abbraccio.
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