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2 visite in cerca di aiuto...
Il mio incubo è iniziato a fine maggio 2019, inizialmente all’ospedale oftalmico di Roma, dove dopo circa 4 visite mi hanno diagnosticato cheratite erpetica. Imbottita di aciclovir, non migliora!
Mi consigliano Falcinelli del San Camillo, che intuisce, dopo un tampone corneale, la Acanthamoeba! Inizio la terapia phmb e desomadine, ogni ora anche la notte, fino a diminuire, ma la mia Acanthamoeba si accanisce e sembra quasi che i colliri la rafforzino. Il mio oculista alza le mani e mi manda a Milano, vado al San Raffaele. Lì mi visitano i "valutatori", una dottoressa giovane e una credo tirocinante, nonostante avessi prenotato e pagato una visita con il prof. Rama (avvisare della sua indisponibilità?). Con l’occhio tutto bianco, con un infiltrato di 3 cm., i valutatori mi rimandano a casa dicendomi che dovevo continuare con quella terapia! Dopo 5 giorni, a Roma mi operano d’urgenza per perforazione e mi trapiantano una nuova cornea da donatore, col prof. Petitti che esegue un trapianto perfetto. Continuo con il phmb, il mese successivo, ormai agosto, va abbastanza bene, non ho dolore, vado anche al mare bendata ma, rientrata a Roma, a settembre, ricominciano i dolori. Ritorno a Milano all'ambulatorio della cornea per una opinione e mi dicono che sono solo i postumi del trapianto, ma i sintomi erano gli stessi della cheratite amebica. Infatti la settimana successiva, a Roma, mi diagnosticato una recidiva ancora più aggressiva, l’infezione ha attaccato il bulbo oculare (sclerite).
Forse se avessi visto il primario sarebbe cambiato poco, ma magari mi avrebbe dato un aiuto visto che ero disperata, non so! Difficile avere un quadro di una situazione complicata in pochi minuti, ma consigli buoni e un aiuto? Credo di tornare a Milano per un parere dal primario, nel caso invece di ulteriore contrattempo all'ultimo minuto, non mi farò visitare dai medici dell'ambulatorio.
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