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Ho portato mia moglie (Maria Bosso) al PS il giorno 15 dicembre alle ore 19.00. Il mattino del giorno 16 alle 11.00 circa veniva ricoverata nel Reparto di Malattie tropicali e infettive (Blocco A 2° piano) e messa subito in isolamento. Una dottoressa molto gentile mi ha informato che avrebbero provveduto a fare dei prelievi e ad attivare la procedura per stabilire attraverso cultura il tipo di agente aggressivo, pertanto nei giorni successivi dalle ore 12.30 alle 13.00 (come riporta un cartello posto sulla porta del reparto) sarebbe stato possibile avere un breve colloquio con i medici per conoscere il progredire dell'evento. Da quel momento è calato il silenzio e quando dopo due giorni mi sono permesso di bussare (delicatamente) alla porta della sala medici, solo per dire che io stavo aspettando, mi sono sentito rispondere "guardi che noi stiamo lavorando". Ah! erano le 13.35. Premesso che non c'era la fila ma che ero l'unico parente in attesa e che il colloquio sarebbe potuto durare dai 40 ai 60 secondi, io credo che se i signori medici ogni tanto si portassero al livello di noi poveri Cristi, che ovviamente non lavoriamo ma siamo lì probabilmente a dare fastidio, forse vedrebbero sulle facce di chi è in ansia, un piccolo sorriso e riceverebbero un grande grazie. Ultima piccola chicca, quando ho detto a un medico, più o meno quello che ho appena scritto, la risposta logica è stata: EH, DOBBIAMO TOGLIERE IL CARTELLO. BRAVO!