Dettagli Recensione

C'è ancora torta di riso nel reparto dove sono stato operato per stabilizzare le vertebre e il polso, fratturati in un incidente sportivo.
È nelle giornate difficili con pochi infermieri, nei modi un po' orsi dell'impeccabile Bragazzi, negli occhi di due giovani dottoresse pronte sempre, nella dolce e onnipresente inserviente, con orecchie per ascoltare tutti e parole positive e per nulla banali, che si nota un ambiente sincero ed aperto in tutta la sua globalità, che meriterebbe anche una struttura più accogliente o meglio conservata.
Spero di non aver più bisogno del vostro lavoro, ma dà una certa serenità sapervi qui; un po' come sapere dov'è l'ombrello quando piove.
Dopo quasi due anni trovo il coraggio di scusarmi con Bragazzi, di avergli chiesto dei suoi insuccessi quando mi elencava le possibili controindicazioni dell'operazione.
Grazie a quelli che non ho elencato, che so.. ferristi, anestesisti, ortopedici che hanno rimontato i polsi, addetti della terapia intensiva, che dal retro, senza avere la prima pagina, tutti i giorni trovano ancora la voglia di servire torta di riso.
Ciao, Paolo.