Dettagli Recensione

 
Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Neurologia Casa Sollievo della Sofferenza

Chi vi sta scrivendo è un giovane medico di Palermo a cui da circa 1 anno gli è stata fatta diagnosi di sclerosi sistemica.
Confidando della buona fama dell'ospedale "Casa sollievo della sofferenza" di San Giovanni Rotondo, nel mese di agosto 2011 fui ricoverato presso il reparto di Neurologia diretto dal dott. Pasqualino Simone. Fui sottoposto ad una serie di esami ed alla fine fui dimesso senza alcuna terapia mirante a bloccare la malattia. Il Dr. Simone mi disse che non dovevo assolutamente iniziare alcuna terapia e neanche l'interferone, in quanto a breve sarebbe entrato in commercio in Italia ed autorizzato dall'AIFA un nuovo farmaco (Fingolimod) e, se avessi iniziato con altri farmaci, non avrei potuto intraprendere il nuovo farmaco. Ogni settimana pertanto, da collega e da paziente, telefonavo per sapere se vi erano novità (in quanto mi interessava iniziare subito una terapia efficace), ma il dr. Simone mi rispondeva sempre che ancora non vi era nulla di novità, ed io intanto andavo peggiorando con la deambulazione, tanto che ho dovuto ricorrere all'ausilio di un bastone per camminare.
A novembre finalmente appresi che era stata autorizzata l'immissione in commercio del farmaco suddetto e così gioioso lo comunicai al Dr. Simone, ma questi mi disse che ora abbisognava fare l'ordine alla farmacia ospedaliera. Ad aprile dopo numerose mie telefonate al Dr. Simone, finalmente questi mi disse che il farmaco era stato acquistato dalla farmacia ospedaliera e quindi mi fissò la data di ricovero per il 16 aprile. Con grande fatica, accompagnato da mio padre, dopo un lungo viaggio in nave e successivo percorso in auto, giunsi al reparto di neurologia dell'ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza", ma alle ore 13.00 il dr. Simone ci comunicò che non vi era posto letto disponibile e quindi rimandò il ricovero al giorno successivo. Ma la cosa che mi ha amareggiato è stata che dopo vari esami di controllo, i collaboratori del Dott. Simone mi comunicarono che il fingolimod non potevo intraprenderlo in quanto i protocolli dicono che prima il paziente deve essere trattato con interferone per almeno sei mesi (ed allora mi chiedo come mai un primario di neurologia come il dr. Simone ha lasciato un paziente- e soprattutto un collega- nella malattia senza alcuna terapia per ben otto mesi?). Alla fine, come se non bastasse, sono stato dimesso con l'interfone beta da somministrare una sola volta alla settimana per via sottocute, quando invece, giunto a Palermo da una grande esperto in sclerosi multipla (Dr. Cottone Salvatore), mi ha prescritto, come da protocolli internazionali, l'interferone beta da somministrare sottocute tre volte alla settimana e con dosaggio iniziale basso, aumentato gradualmente fino a raggiungere la dose di mantenimento.
Inoltre devo aggiungere che alla dimissione, pur chiedendo insistestentemente e cortesemente se mi fosse dato l'interferone per la prima settimana, essendo lunga la prassi per averlo, mi è stato risposto che non era possibile.
Spero che quanto riferito possa essere di aiuto a colore che come me soffrono di sclero sistemica.
Maurizio

Patologia trattata
Sclerosi multipla.

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