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Senologia all'Isola
Eseguo regolarmente i controlli periodici presso la radiologia collegata alla Brest Unit dell'ospedale e, a seguito di una biopsia disposta per indagare un nodulo sospetto, è emersa la necessità di asportazione chirurgica con quadrantectomia e ricerca ed analisi del linfonodo sentinella.
Si è attivata subito la procedura prevista dall'ospedale: lista di attesa (soltanto 18 giorni), RMN presso la stessa struttura(tempi rapidissimi), appuntamento all'USI per il giorno dell'intervento per l'individuazione del linfonodo da analizzare (da quanto ho constatato anche in altre situazioni la scintigrafia a Roma si può eseguire solo in alcuni policlinici universitari e in strutture private). La mia situazione è stata presa in carico da tutta l'equipe medica: in primis dalla dott.ssa Moscone che ha voluto indagare più a fondo (radiologa coadiuvata dalla dott.ssa Cammarata), prima visita e controlli della dott.ssa Frittelli (una primaria che parla con le persone per poterle curare...sembra scontato ma non lo è) e della dott.ssa Lo Russo (cui sono particolarmente grata per aver materialmente eseguito l'intervento, per la chiarezza delle sue spiegazioni e per il suo calore umano), assistenza in tutte le fasi delle fantastiche infermiere Giulia (sempre rassicurante) e Monia (una fata buona e bionda), medicazioni post operatorie del dott. Cricrì (chirurgo estetico), sempre incoraggiante. Durante la degenza ho apprezzato l'umanità di tutto il personale della chirurgia generale che, nelle difficoltà gestionali quotidiane acuite dalla pandemia (il giorno del mio intervento c'era anche uno sciopero), non dimentica mai nessuno, dal giovane barelliere, alle infermiere, all'efficientissima capo sala, fino alla garbata infermiera di nazionalità indiana che prepara con grande competenza il lavoro delle anestesiste: un grazie a tutti.
Unica nota negativa: la destinazione delle 2 stanzette dedicate in passato alla senologia è stata modificata, tutte le pazienti malate di tumore al seno sono state ricoverate in chirurgia generale, forse la delicatezza di questa patologia, le implicazioni psicologiche per le pazienti e questa fantastica equipe (ci sono anche altri medici di cui non ricordo i nomi e tutto il personale nei giorni in cui non sono previsti interventi è sempre presente in un ambulatorio molto frequentato: il carico di lavoro é elevato e le pazienti devono dimostrarsi veramente tali) meriterebbero uno spazio specifico, evidentemente la Direzione dell'ospedale, che ha indubbiamente investito nella selezione e nella formazione di questi operatori sanitari, al momento non può fare di più, speriamo che ci siano maggiori possibilità in futuro per far crescere questa realtà arricchendola di ulteriori professionalità (quali, ad esempio, psicologi e fisioterapisti presenti nelle Brest Units di altre strutture).
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