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MIRACOLO A NAPOLI
Fino a tre giorni fa ero portatore ultradecennale di una non comune e maestosa ernia inguino– scrotale congenita e, da qualche anno, completamente irriducibile (permagna) e invalidante.
Dopo vani consulti chirurgici che non mi avevano offerto alcuna garanzia di recuperare le ordinarie funzioni fisiologiche dopo l’intervento ma piuttosto avevano paventato comunque la possibilità di una recidiva totale o parziale (tempo addietro qualcuno aveva perfino definito “inoperabile” la mia ernia) e dopo l’ennesima ricerca online, mi sono finalmente imbattuto nell’Hernia Center del Presidio Ospedaliero S. Giovanni Bosco di Napoli, fondato e diretto dal prof. Angelo Sorge, affiancato da un equipe medica e infermieristica di eccellenza.
In un paio di giorni ho collezionato sul web una impressionante mole di informazioni e testimonianze di pazienti provenienti da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero i quali si dichiaravano grati ed entusiasti per aver risolto patologie della più varia natura, anche le più rare e difficili e sempre legate alla parete addominale, in regime di day surgery presso l’Hernia Center del S. Giovanni Bosco, oltre a raccogliere dati confortanti sulle percentuali di recidive praticamente inesistenti.
Il prof. Angelo Sorge e la sua equipe operano con le tecnologie più avanzate (protesi auto ancorante, tecnica APOM, ecc.) e rimettono in piedi - per poi dimettere nel giro di qualche ora dall’intervento - pazienti anche molto anziani e si suppone defedati a causa dell’età.
Clamoroso uno degli ultimi casi, un paziente novantaquattrenne che due ore dopo l’intervento lascia la stanza del centro passeggiando comodamente verso l’uscita – per quanto l’età avanzata gli consenta – così come appare in una testimonianza videografica dell’evento.
Di fronte a questi numerosi e documentati risultati clinici – che mi sono sembrati un’oasi miracolosa nel desolante panorama di una chirurgia generale che tende spesso a “snobbare” le malformazioni e le patologie legate alla parete addominale, quasi fossero casi clinici di serie B da abbandonare a lunghi, aleatori e nebbiosi percorsi di ospedalizzazione dei quali non si intravede bene l’esito finale – ho deciso di farmi visitare dal prof. Angelo Sorge e dal suo braccio destro dott. Gianluca Muto.
A conclusione di una visita accurata e competente, sia sotto il profilo clinico che anamnestico, il prof. Sorge, pur non sottovalutando l’oggettiva difficoltà dell’intervento, ha non solo acconsentito a prendere in carico il mio percorso chirurgico ma – cosa per me difficile a credersi – mi ha anche garantito l’esito positivo del percorso con il trattamento in day surgery.
Pertanto, lo scorso 8 settembre, dopo gli esami di routine, sono stato puntualmente operato dal prof. Angelo Sorge e dal dott. Gianluca Muto, assistiti dalla magnifica equipe dell’Hernia Center. L’intervento è stato lungo e complesso, così come mi era stato ampiamente pronosticato, ma è stato condotto a termine con maestria e coraggio, anche nei momenti più difficili. Incredibilmente, circa tre ore dopo la camera operatoria, ero sulla strada del ritorno a casa, debitamente “sigillato” dalle esperte mani del dott. Muto e anche un po’ orgoglioso di aver vissuto un’esperienza che cominciava ad assumere i tratti del miracolo.
Sono trascorsi tre giorni e, dopo aver recuperato tutte le funzioni fisiologiche già dal giorno successivo all’intervento, mi dico che il fattore umano e quello tecnologico fusi in perfetta armonia possono veramente salvare la salute e la qualità di vita delle persone. E penso che a Napoli possono accadere certi miracoli forse perché “è un paradiso abitato da diavoli” abituati alla magia oppure perché questa terra affonda le radici nel grembo di un essere soprannaturale, la sirena Partenope.
Ma adesso vorrei ringraziare di cuore gli artefici di questo miracolo.
Sono grato al prof. Angelo Sorge, clinico combattente e visionario di altri tempi (penso ad un Antonio Cardarelli).
Al dott. Gianluca Muto, onnipresente colonna portante della missione.
E al dott. Paolo Scarano, primario anestesista, che ha il prezioso dono di “ipnotizzare” i pazienti prima di addormentarli.
All’equipe medica, competente e impeccabile nocchiera del viaggio, composta anche dal dott. Felice Bicchetti e dal dott. Domenico Nicola Idà.
All’equipe infermieristica, straordinario team di sostegno e di ascolto del paziente, composta da Rosaria Guarino (Caposala), Mariagrazia Corrado (Infermiera professionale, Degenza), Rosa Russo (Infermiera professionale, Degenza), Andrea Trombetta (Infermiere professionale, Sala operatoria), Imma Simiglia (Infermiera professionale, Sala operatoria), Cosimo De Rosa (Infermiere professionale, Sala operatoria), Gabriella Fioretti (Infermiera professionale) e Danila Rusciano (Infermiera professionale).
Last but not least, desidero ringraziare la dirigenza e la proprietà dell’azienda del Presidio Ospedaliero S. Giovanni Bosco di Napoli per aver investito sull’Hernia Center del prof. Angelo Sorge, mettendo a disposizione dei pazienti un potente strumento sanitario che conferma, nonostante il disastro neoliberista degli ultimi decenni, le grandi potenzialità e il livello di eccellenza del nostro sistema sanitario pubblico.
I latini dicevano “Nomen est omen”: il nome è un presagio. Niente di più indicato per il fautore di questo miracolo napoletano, visto che laddove Angelo Sorge, l’Uomo Risorge.
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