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Un'oasi di sanità Svedese a Roma
Dopo che la terza biopsia aveva diagnosticato un adenocarcinoma prostatico, per me è cominciata la ricerca di un buon chirurgo. Come spesso succede, mi sono affidato ai consigli dei conoscenti ed amici che avevano già dovuto affrontare un problema simile e grazie alle indicazioni di un amico sono approdato dal Dr. Gianluca D’Elia. La visita con il Dr. D’Elia è stata una conferma di essere nelle mani giuste: un mix di professionalità e umanità sono state le sensazioni che ricordo e che mi hanno convinto immediatamente a mettermi in lista per essere operato presso il reparto di Urologia II dell’Ospedale San Giovanni.
E’ giunto quindi il momento del ricovero e ho così potuto sperimentare un’oasi di sanità Svedese trapiantata a Roma. Malgrado non abbia una grande esperienza di Ospedali (per fortuna….), il reparto di Urologia II ha superato ogni aspettativa per la sua perfetta organizzazione, efficienza e pulizia. In effetti, siamo abituati dalle cronache a pensare alla Sanità Italiana come un sistema ormai in progressivo disfacimento (e forse è proprio così). Quindi, scoprire che invece esistono settori che ancora funzionano e sono all’avanguardia sia per le tecniche che per le professionalità è qualcosa che mi ha dato la speranza che forse è possibile ancora invertire questo trend. L’operazione di prostatectomia radicale è stata condotta con la tecnica robotica, di cui il primario Dr. Gianluca D'Elia è uno dei pionieri e maggiori esperti internazionali. L’intervento è stato perfettamente eseguito e solo 48 ore dopo l’intervento sono stato dimesso! Nel frattempo ho avuto modo di interagire con il personale paramedico, tra questi ricordo Romana, Rosa, Sonia e Claudio, sempre disponibili e gentilissimi. Va detto che la sensazione che ho tratto durante il ricovero è quella di entrare in una famiglia allargata, non ti senti il paziente del letto numero x. C’è una grande attenzione a stabilire un rapporto umano sia da parte del personale medico che paramedico: tutto il personale viene presentato per nome (ad esempio, prima dell’intervento il Dr. D’Elia mi ha presentato tutta l’equipe medica della sala operatoria) e si può quindi interagire in modo molto diretto e familiare.
Una volta dimesso è seguito il controllo per la rimozione del catetere (grande sollievo!!) e ho ricevuto l’esito dell’esame istologico (eseguito in una settimana dall’intervento), che per mia fortuna è stato del tipo R0 (ovvero il tumore era contenuto tutto nella zona asportata). Ma le attenzioni non sono terminate e, ad esempio, ho ricevuto una telefonata a distanza di circa 2 settimane dall’intervento dal Dr. D’Elia per sapere come procedevano le cose e per darmi una serie di consigli pratici. Poi c’è il percorso con lo psicologo e gli incontri con gli altri pazienti che hanno subito un simile intervento (questa parte ancora non l’ho sperimentata ma sono sicuro che sarà dello stesso livello di quanto finora provato). Quindi, la sensazione è che non ci si sente “scaricati” una volta operati, ma di essere entrati in un percorso che mira a farci ritornare ad una vita normale.
In conclusione, l’esperienza che ho fatto è stata molto positiva: ho avuto modo di interagire con un gruppo di persone fortemente motivate, guidate da un eccezionale professionista quale è il Dr. D’Elia, che ha reso quella che poteva essere per me un momento di sofferenza e disagio molto meno difficile. Sono profondamente grato a tutto il personale del reparto Urologia II ed in particolar modo al Dr. D’Elia, per avermi curato con umanità e professionalità.
Guglielmo Fortunato.
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