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Dr. Benedetto Ronci
Quando venne diagnosticato a mio padre, già anziano ed affetto dal morbo di Parkinson, un tumore al sangue (la biopsia della ghiandola del collo ingrossata diceva 'linfoproliferazione'), portai mio padre da vari ematologi, fra cui anche il grande luminare Franco Mandelli, presidente dell' A.I.L. Pur tuttavia, serbo un particolare ricordo del Dr. Benedetto Ronci perché, in tale situazione, si distinse per la sua coerenza e senso di responsabilità. Durante l'ultima fase della malattia, mio padre era ricoverato al San Giovanni in un reparto di Medicina. La situazione era molto complessa, poiché papà non era in grado di comprendere la gravità del suo caso e quindi di dialogare con i medici. Questi ultimi, come se non bastasse, tendevano a dissociarsi dalle loro stesse decisioni, facendole, in maniera più o meno diretta, sempre apparire come appartenenti a noi familiari. Un pomeriggio, esasperata da questa situazione, telefonai al Dr. Benedetto Ronci (che aveva già visitato mio padre prima del ricovero), il quale passò nel reparto e scrisse una relazione, che é rimasta indelebilmente impressa sulla cartella clinica, nella quale esprimeva chiaro e tondo il suo personale punto di vista nei riguardi di mio padre. Non dimenticherò mai questo gesto del Dr. Benedetto Ronci, che (dato il mio stato d'animo di quei giorni) potrei quasi definire eroico.
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