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Elogio al Pronto Soccorso
Caro Dott. Guglielmelli, il 21.06.2018 sono dovuto ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale S. Camillo di Roma per un problema cardiaco che, senza un intervento tempestivo, si sarebbe potuto rivelare grave.
Le scrivo per esprimere pubblicamente la mia più sincera riconoscenza a tutto il personale: medici, infermieri e studenti, uomini e donne, che vi lavorano con una competenza e una umanità straordinarie. Il clima del pronto soccorso è sempre convulso, per motivi evidenti: è un’emergenza continua. Sono stato visitato “subito” e accolto rapidamente nella struttura per le cure adatte a risolvere il mio caso. Pur nella concitazione del va e vieni e dei nuovi arrivi, tutti sono stati sempre pronti e ed efficienti, con me e con tutti; anzi con qualcosa in più della semplice efficienza, pure necessaria: un tratto umano di gentilezza e di condivisione che aiuta i pazienti a sopportare meglio il dolore.
Tutto il reparto è condotto da persone giovani, sorridenti. Non so se è una mia percezione deformata dal “pregiudizio” positivo, ma mi sembravano tutti anche belli, che non guasta.
Conoscevo quel reparto anche per altre “visite” in occasione di parenti ricoverati; ebbene, la mia visita “personale” conferma le impressioni avute altre volte.
Sono entrato alle ore 18,12; sono stato dimesso, dopo la soluzione positiva del mio caso, alle ore 21,29; con una cartella clinica ricca di analisi, e un appuntamento di controllo presso l’ambulatorio dell’ospedale tra 20 giorni. E tutto gratuitamente.
Pubblico questo mio commento perché quel reparto e il suo Direttore meritate un ringraziamento da parte di un cittadino che si è sentito accolto in un ospedale pubblico da persone che svolgono il loro dovere con l’intelligenza e la generosità che il nostro paese merita.
Grazie di cuore.
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