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Intervento frattura femore per paziente anziana
Ci sono 7 persone, fra OSS e infermiere/i in questo reparto di ortopedia e traumatologia del Ruggi di Salerno, quello che quando arrivi al secondo piano si trova a sinistra, che hanno reso la degenza di mia madre anziana, allettata per una duplice frattura, un incubo per l'incapacità di eseguire prelievi limitando sofferenze inutili, per l'assenza totale di empatia, per l'espressione del volto sempre irritato, per la mancanza di correttezza e puntualità nella somministrazione dei farmaci, per la mancata assistenza a una persona allettata e fragile che è stata letteralmente abbandonata a sé stessa. Ed è morta ieri sera.
Mia madre, con due fratture causate da una caduta, era talmente terrorizzata che, quando si era sporcata, pregava con un filo di voce rauca e stanca "Per favore, non chiamate gli infermieri". Era terrorizzata dalle loro manovre grossolane e prive di attenzione alle fratture doloranti con cui effettuavano il cambio del pannolone o del letto. Sette persone che facevano pesare non solo a mia madre il cambio del pannolone se, per ovvi motivi, si rendeva necessario più di una volta nel corso della notte e della giornata. Risatine, sguardi di derisione scambiati fra loro, senza ritegno né rispetto per il dolore che lacera le carni, il senso del pudore e l'anima. E la cosa, forse peggiore, è che probabilmente, i responsabili, che dovrebbero vigilare sul rispetto delle Linee Guida del comportamento del personale infermieristico, non sanno nulla di ciò che accade fra le pareti di quelle camere quando essi non sono presenti.
Solo tre persone in questo reparto hanno avuto rispetto e mostrato empatia per la sofferenza di mia madre. A loro va tutta la mia gratitudine. Aveva 93 anni e probabilmente era arrivata la sua ora. Ma gli altri e le altre, non li perdono perché avrebbero dovuto accompagnarla con cura amorevole verso questo giorno di un intervento inevitabile dall'esito positivo improbabile al quale noi figli, nipoti e tutti coloro che l'hanno amata, siamo giunti con un'angoscia determinata dal loro comportamento per nulla professionale, inconsapevole, banale. Auguro di risvegliarvi al dolore procurato ricevendone in eguale misura, nelle vostre stesse carni, vene, arterie, muscoli e anima. Lo stesso dolore e con la stessa intensità e indifferenza che avete riservato a mia madre.
Erminia Ruotolo 9 ottobre 2024
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