Dettagli Recensione
Il percorso continua....
Dopo una vita legata alle sostanze ho deciso di farmi aiutare.
Non era la prima volta però che entravo in un centro di riabilitazione, dopo essere stato a Villa Maria Luigia in provincia di Parma, posto che sconsiglio vivamente, dove non ho tratto alcun beneficio; lì infatti non c'erano gruppi di terapia, non si faceva sport e non c'erano nemmeno incontri nè con medici, nè con educatori: l'unica terapia per i pazienti era quella farmacologica, praticamente si gioca a carte, si dorme, ti danno pastiglie e si fanno degli incontri con persone non sempre motivate a uscire fuori dai propri problemi.
Dal primo giorno in cui sono entrato nel reparto di Rivolta, invece, ho avuto la netta sensazione di avere a che fare con delle persone speciali, oltre che a dei professionisti con gli attributi; in ogni caso mi è stato chiaro sin da subito che avrei dovuto impegnarmi a fondo per raggiungere i miei obiettivi.
Nessuno qui ha una bacchetta magica per risolvere i problemi, ma se si è veramente motivati è il posto giusto.
Il metodo utilizzato mi ha sbalordito per la sua semplicità, nessun farmaco, nessuna psicanalisi, nessuna strana teoria new age, ma semplicemente sostituire le sostanze con le persone.
Avvicinarsi agli altri, ascoltare, non isolarsi, sradicare atteggiamenti tossici, fare esercizio la mattina, farsi il letto, fare da mangiare ecc., tutte pratiche di vita quotidiana riviste accanto agli operatori, sempre presenti insieme ai dottori in ogni momento della giornata sia di difficoltà che di gioia.
Mi sono affidato a tutto il personale e mi sono lasciato guidare in questa esperienza e sono ripartito da zero.
Inoltre ci sono gruppi di psicoterapia praticamente tutti i giorni, tre volte a settimana ci sono gruppi anche con i familiari, oltre a corsi sanitari e attività di gruppo, come uscite e giochi che rafforzano giorno dopo giorno la tua volontà e l'orgoglio di vivere in astinenza dalle sostanze...
Che altro dire, oggi sono 136 giorni da che sono entrato a Rivolta e ci sarebbe già da scrivere un libro; ho deciso di continuare il percorso negli appartamenti, su invito del dott. Cerizza, perchè ho sentito che dovevo andare a fondo alle mie questioni e che per me era l'opportunità giusta per imparare a conoscermi realmente insieme ad altre persone come me.
Un'esperienza unica che mi sta cambiando la vita.
Grazie a tutti
Jacopo :)
Commenti
sì, io sono ancora qui negli appartamenti protetti vicino all'ospedale e ho ancora un sacco di obbiettivi da raggiungere, vivo quotidianamente con altri ragazzi usciti dal reparto che hanno deciso di continuare il percorso assistiti dal gruppo di medici e operatori che lavorano in reparto. Sono entrato il 24 gennaio e le persone e la struttura mi risulta siano le stesse da diversi anni; comunque non ti so dire come mai ci sia un buco nei commenti, ma posso dirti che ho visto passare molte persone dal reparto, persone completamente diverse tra loro, di ogni estrazione sociale, razza e religione, più o meno motivate, più o meno volenterose di mettersi in gioco. Qui il percorso è impegnativo come già ti dicevo, viene smascherato ogni nostro atteggiamento tossico e vengono a galla molte cose su di noi e sul nostro stile di vita, non sempre facili da accettare, quindi molte persone non riescono o non vogliono fare lo sforzo di accettare le verità che ti vengono mostrate. Devi essere pronto a metterti in discussione fino in fondo e capire che a volte, se vengono usati dei toni forti, è solo per stimolarti a far riemergere il tuo senso di dignità umana e amor proprio, per te stesso e per i tuoi familiari, che se vuoi sei invitato a coinvolgere nel percorso sin dal primo giorno (cosa che ti consiglio). Comunque se fossi in te, e ci sono stato, non starei lì troppo a pensarci e prenderei un autobus o qualunque altro mezzo per Rivolta, vienici con le persone a te più care e non lasciar passare troppo tempo, più giorni fai passare più rischi di non venirne più fuori. Poi sta a te decidere.
Spero vivamente di esserti stato utile,
Jacopo
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