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Non ci metterò piede mai più
Desidero raccontare la pessima esperienza in cui sono incappata nel mese di Luglio. Premetto che ero alla prima gravidanza e non ho avuto problemi di salute per cui andarmi a ricoverare prima del parto. Mi si sono rotte le acque a casa, quindi mi sono apprestata a recarmi presso l'ospedale Riuniti dove opera il mio ex ginecologo. Il mio ginecologo è uno dei più giovani che fa parte dell'equipe, ho provveduto a telefonare per informarlo e lui non ha mai risposto. Arrivo in ospedale e, dopo aver compilato le normali procedure, mi fanno sedere su una sedia a rotelle e mi portano nel reparto. Continuo a chiamare inutilmente il mio dottore. Alla visita ostetrica mi informano che ero dilatata di un solo centimetro e quindi avrei partorito dopo minimo 24 ore; nel frattempo vengo informata che il mio dottore quella sera sarebbe stato di turno, quindi non vi descrivo la gioia nel sapere che sarei stata in buone mani. Mi portano in camera nel corridoio, incontro il mio ginecologo che mi rassicura e mi invita a seguire un'infermiera che mi averebbe accompagnata in camera. La camera si trovava nel vecchio reparto, o meglio in un ex ripostiglio, vi erano due letti sporchi e senza cuscini! Nella stanza si trovava anche un piccolo lavandino! Ho chiesto un cuscino e mi è stato spiegato che potevo restare senza visto che in tutto l'ospedale non se ne trovavano. Alle prime contrazioni ero molto tranquilla, anche perchè avevo fatto qualche settimana prima la visita per l'epidurale.
Inizio a stare malissimo, le contrazioni dopo 4 ore di ricovero erano diventate fortissime e, essendo molto debole, chiedo a mia madre, che è rimasta con me, di informare qualcuno. Mia madre si è ritrovata spaesata perchè nell'intero e strapieno reparto vi era una sola infermiera, quest'ultima ha chiesto a mia madre di farmi alzare se volevo assistenza e raggiungerla. Io mi sentivo svenire e, dopo un breve consulto con l'ostetrica, mi viene iniettata della spasmex. Nelle ore successive sto sempre peggio, mi rialzo e faticosamente raggiungo l'ostetrica, che visitandomi dice che la dilatazione è di pochi cm., il collo dell'utero non era pronto e che il dolore era lancinante per via del bambino che era troppo basso. Mi mettono il monitoraggio, io sto sempre peggio e decido di telefonare al mio dottore. Chiamo e richiamo e non ricevo risposta, dopo aver partorito scopro che stava dormendo!
La ginecologa di turno è quella che definiscono la più preparata e che il mio dottore mi ha consigliato anche da chiamare privatamente, affinchè al momento del parto ci fosse. Vero l'01:00 di notte non sopportavo più il dolore e nel frattempo chiedevo qualcosa in cui vomitare e mi veniva negato. Supplico l'ostetrica ad aiutarmi perchè ero senza forze (ho vomitato per tutta la gravidanza), mi viene iniettata una flebo, alla richiesta di spiegazioni circa il medicinale, l'ostetrica spiega a mia madre che erano delle vitamine. Da qui in poi inizia l'inferno, dopo pochi minuti l'effetto del medicinale entra in circolo nel mio corpo, non riconosco mia madre, non sapevo più dove mi trovassi e non riuscivo a parlare, il bambino si muoveva strano e mia madre mia madre chiede all'ostetrica di visitarmi per vedere se fossi arrivata alla dilatazione necessaria per l'epidurale, prontamente mi viene a visitare e mi viene detto che ero dilatata nemmeno tre centimetri. Io ricordo poco di quanto accadeva intorno a me e le contrazioni dopo la flebo erano molto meno frequenti. Dopo circa mezz'ora l'ostetrica ritorna a visitarmi, fa uscire i miei familiari e mi chiede di dir loro quando avessi avuto la contrazione. Ha praticato lo scollamento delle membrane. Non vi descrivo il dolore... e alla richiesta di spiegazione mi viene detto che con la sua manovra ero passata da 3 a 9 centimetri di dilatazione. In sala parto ha finito di rovinarmi, non sto a raccontare quanto successo perchè è troppo cruento e per me, che sono una ragazza molto forte, è difficile da dimenticare. Il mio dottore si è presentato sbadigliando solo per i punti di sutura.
Dopo il parto mi hanno fatto andare in camera, nel reparto nuovo! Il personale è scorbutico, i bambini erano in camera con noi mamme. Se latte nel seno i bambini non ne trovavano, li lasciavano piangere, a nessuno era concessa l'aggiunta! Durante il giorno in tutto il reparto si sentivano bambini che piangevano per la fame e gente che litigava. Per chi restava a fare la notte era una tragedia, non c'era una poltrona in cui riposarsi e la temperatura dei condizionatori era lasciata sul freddo! Ci chiamavano per vestirci i bambini dopo il lavaggio, ed è assurdo! La cosa peggiore era che le stesse infermiere di notte alle dieci gridavano nel corridoio di andarci a prendere l'aggiunta e poi dovevamo ritornare alle 3.00, come se a un neonato bastasse mangiare due volte al giorno....!!!!! Alle dimissioni ho avuto una visita molto frettolosa da parte di un ginecologo e il bambino è stato visitato ancora più velocemente. In reparto non sono concessi fiori, spumante e dolci e vi è un rigido orario di visita! Ma dovrebbe essere applicato per tutti e non solo per i comuni mortali!!!!!
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