Dettagli Recensione
Cura leucemia mieloide acuta
Purtroppo voglio esprimere il mio malcontento per quanto riguarda questo centro. Mia mamma di 72 anni, una donna piena di vita, l'ho persa in soli 3 mesi. All'inizio avevamo molta fiducia nei medici che dovevano seguire e curare mia madre, poi lentamente abbiamo iniziato a perdere questa fiducia. Solo ora, a distanza di un anno dalla sua morte, ho trovato la forza di scrivere questa recensione; per me la sua perdita è stata ed è ancora oggi un trauma che non potrò mai superare, le volevo un bene dell'anima. Noi non pretendevamo la remissione completa della malattia, ma il poter andare avanti sì... I pazienti con questa malattia vanno ricoverati perchè sono troppo fragili, in modo da poter monitorare giorno dopo giorno le loro condizioni. Ci sono ospedali che ricoverano questi soggetti cosi delicati in modo da poterli seguire in modo scrupoloso visto la gravità della malattia e la fragilità e il rischio di sviluppare una polmonite e arrivano anche ad utilizzare farmaci sperimentali se il paziente non sta rispondendo in modo positivo ad una determinata cura. Si tenta il tutto per tutto anche se sono già persone di una certa età e la loro vita l'hanno già fatta - così mi è stato detto. In più vorrei sottolineare che quando un paziente ha fiducia in un medico e desidera essere seguito da questo medico, è giusto che questo sia presente il piu' possibile nel percorso della malattia del paziente, perchè questo atteggiamento aiuta il paziente stesso ad avere più fiducia in un miglioramento delle sue condizioni di salute. I soldi che ho raccolto li ho donati al centro, anche se con molte riserve. La mia troppa apprensione - come mi è stato fatto notare per quanto riguarda le condizioni di salute di mia madre- era una cosa più che normale. più che giustificata per una figlia.. visto inoltre il legame così stretto che avevo con mia madre. Mi spiace parlare così, ma è quello che penso.
Comunque ringrazio le segretarie del centro, che ho trovato molto umane, l'infermiere Vincenzo e la cara Sonia.
Commenti
Mi può aiutare? Grazie..
Grazie tanto tanto.
Alla mia povera mamma non è mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di quanto le potesse rimanere da vivere; sia lei che io abbiamo sempre pensato non tanto ad una guarigione, ma di poter vivere ancora un poco.
All'ospedale di Reggio Emilia è stata curata solo con la decitabina, che loro pensano sia miracolosa e invece con questo trattamento i pazienti alla fine muoiono di polmonite. Personalmente mi sono documentata, altri ospedali come ho già ribadito utilizzano altri farmaci (anche sperimentali) o fanno interventi di trapianto mini invasivi destinati alle persone anziane. Ho letto circa un mese fa che all'ospedale di Genova un medico stava utilizzando un farmaco nuovo o sperimentale per la cura di questa malattia. Malgrado la ricerca, siamo sempre al punto di partenza.. Però se non ha fiducia nelle cure dell'ospedale di Varese, provi ha Bologna o a Pavia, si faccia visitare dai primari se ha le forze e può spostarsi. Noi abbiamo commesso l'errore di fidarci e di fermarci solo in questo ospedale, perchè mia mamma in cuor suo pensava che potessero curarla bene; io invece avevo già delle perplessità e non mi sono sbagliata. Quando le persone hanno una certa età, sei più spesso un numero, mentre se sei giovane c'è più ascolto, c'è più attenzione.. Nulla di sbagliato in tutto questo, soltanto che tutti hanno diritto di essere ascoltati e soprattutto curati; tutti hanno diritto di vivere, anche se hanno 72 anni come mia madre. Infine le dico l'ultima cosa: fino a 69 anni è possibile il trapianto - così mi è stato detto - però ho letto di un signore che era avanti d'età che raccontava l'odissea della sua malattia (sempre per leucemia mieloide acuta) e di quello che i medici hanno fatto e provato pur di salvarlo e ce l'ha fatta. Questo è ascoltare e prendersi a cuore la persona e la sua malattia.
Glielo ripeto di nuovo quindi: invece di pensare quanto le rimane da vivere, si concentri su quello che i medici stanno facendo per lei e quanto si siano presi a cuore lei e la sua malattia, perchè mi creda, non c'è più niente di confortante per un malato avere accanto un medico di fiducia che sta provando a fare di tutto perchè possa continuare a vivere nel modo migliore e non le viene a dire che la sua vita l'ha già fatta.
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