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Cattiva volontà
Mi sono recata al P.S. ortopedico il 2 novembre in seguito a caduta violenta in avanti. Dalle radiografie è emersa una frattura del capitello radiale ed è stata confezionata una valva gessata. Il dolore al gomito nel giro di pochi giorni è scomparso, ma si è andato accentuando sempre di più il dolore al polso / mano che, peraltro, essendosi la valva allargata e sfregando sulla mano, mi aveva procurato una piaga sul palmo della stessa. Tornata al P.S. ed esposto il problema, l'ortopedico si è rifiutato sia di togliere la valva che di rifare una RX al polso, come richiedevo visto il dolore fortissimo e la quantità di farmaci che dovevo prendere per sopportare. Dopo altre 48 ore sono tornata al P.S. e, riesposto il problema facendo presente che a mio avviso stavo andando verso un problema di algodistrofia, mi è stata rimossa la valva, finalmente giudicata incontinente, ma è sempre stato rifiutato un controllo radiografico del polso (era stato ripetuto solo a livello del radio, sostenendo trattarsi di un dolore riflesso). Continuavo a dire che non era riflesso ma che, essendo caduta sul polso, era chiaro che era rotto e che non era immobilizzato nel modo giusto. Nulla... avanti per la loro strada. Fatta altra valva gessata.
Il 24 novembre alla rimozione del gesso sono quasi svenuta per il dolore allucinante al polso e ho chiesto all'ortopedico di poter fare una RX al polso ed eventualmente una RMN. Mi ha negato tutto. Mi ha inviata a casa dicendo che mi arrangiassi (anche se le parole precise non sono state quelle). Disperata, anche perché non potevo più stare a casa dal lavoro, ho fatto una RMN privatamente, spendendo 220 euro e visita ortopedica privata, da cui è emersa una frattura ed un edema diffuso della mano con versamento articolare. Io ho potuto pagare tutto questo, ma mi domando: chi non può, come deve fare vista l'incompetenza e l'imperizia che spesso regnano sovrane? E qui non c'entra nulla il sovraffollamento del P.S. Peraltro in quello ortopedico ho atteso non più di 30 minuti. Senza parlare del trattamento personale ricevuto. Sono un medico pure io e comprendo benissimo che si possa sbagliare per mille motivi, ma non accetto l'arroganza e l'aria di sufficienza con cui spesso viene trattato un paziente. Non è accettabile se si va in un ufficio, figuriamoci in un ospedale. Chi sceglie questo mestiere deve sapere innanzitutto ascoltare una persona e visitare. Ho mostrato io il mio polso all'ortopedico. Lui manco guardava l'obiettivita clinica, negando pure quella strumentale. Certe persone dovrebbero davvero cambiare lavoro. Ed ora i danni ed i problemi sono tutti miei.
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