Dettagli Recensione

 
Ospedale di Ravenna
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Coronarografia

Il paziente è mio padre, ma scrivo io perchè lui è in ospedale (adesso a Faenza) e perchè l'oggetto del presente è un disservizio che è ricaduto su di me e mia madre questa mattina. Mio padre, ricoverato a Faenza, è stato portato a Ravenna per un esame alle coronarie. Non è la prima volta, e per quanto era successo le altre due volte, abbiamo ritenuto opportuno venire al reparto nel timore che, date le sue condizioni generali, potesse essere trattenuto a Ravenna con conseguenti problemi logistici per noi familiari. Avevamo insomma le nostre buone ragioni per venire, anche se dalle altre volte si era capito che meno gente gira per il reparto, meglio è (e questo ci può stare..). Arrivati, reparto chiuso, nessuno in giro. Suono al citofono: nessuno risponde. Parcheggio mia madre - di 80 anni e che cammina male - su una sedia e mi aggiro in cerca di informazioni. Passo da una porta aperta senza apparenti divieti; un'infermiera mi intercetta, le spiego che siamo lì per mio padre ecc. Con fare non proprio affabile mi rimanda in fondo al corridoio di ingresso dicendo che avrebbe avvisato lei quelli dell'Emodinamica e che dovevamo aspettare. QUATTRO ORE di attesa: nessuno in vista, ogni ora ho suonato il citofono: una volta mi ha risposto la stessa infermiera, una volta nessuno, la terza un'altra infermiera che "avrebbe chiesto" all'Emodinamica. All'orario di apertura entriamo: incrociamo subito la prima infermiera (che mi è parso di capire sia la caposala, ma potrei sbagliare) che mi riconosce e con fare spiccio ci manda nella saletta di attesa in fondo al reparto. Passa un'altra ora, ogni tanto mi faccio vedere in corsia con fare interrogativo: caposala e infermieri ti sfrecciano davanti senza neanche guardarti. Dopo 5 ore e mezzo non ce la faccio più e mi infilo in una porta: una dottoressa gentile mi invita ad entrare in Emodinamica e chiedere. Mi mandano da un'altra dottoressa ancora più gentile che costernata mi dice che mio padre è stato esaminato più di due ore prima e lei è andata 3- 4 volte nella saletta di attesa a cercarci. Ma noi non c'eravamo, ci avevano tenuto fuori....
Un disguido, certo. Ma - ripeto - è la terza volta che abbiamo a che fare con questo reparto e ogni volta è la stessa storia: per quanta perizia e competenza c'è (tantissima, un'eccellenza in zona) per quanto rarefatte sono empatia e assistenza ai famigliari dei ricoverati. Nessuno ti dice niente e quando chiedi sembra che infastidisci. Io ritengo che l'assistenza dei familiari sia una parte della terapia. A volte basterebbero due parole, una semplice indicazione, per sedare disagi e nervosismi in persone che sono emotivamente coinvolte dalle condizioni dei propri malati. Questa mia filippica non servirà a nulla, ma mi piace pensare che a qualcuno di buona volontà possa dare spunti per migliorare. Ringrazio le due dottoresse che mi hanno ascoltato. Buon Natale.
Roberto Taroni

Patologia trattata
Esame diagnostico: coronarografia.
Esito della cura
Nessuna guarigione

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