Dettagli Recensione
Pessima esperienza
Ho ricoverato mio padre per una settimana. Il personale infermieristico è in generale sgarbato, se chiamati la maggior parte delle volte non arrivano quando il paziente è solo.
Dei medici che dire, avevano deciso di effettuare un'operazione in endoscopia ai calcoli sostenendo che era una cosa semplicissima, che lo facevano ai novantenni senza problemi, che l'anestesia era leggera... All'espressione dei miei dubbi, dato che l'anno precedente era stata sconsigliata in un altro reparto dello stesso ospedale, mi veniva risposto che i rischi erano bassi. Questo il giorno precedente l'operazione. Quindi la mattina dopo alle 11.00 mio padre viene prelevato, e dopo due ore torna senza aver fatto niente! I medici che dovevano operarlo avevano detto che per lui c'erano troppi rischi e non si poteva fare!! Io mi chiedo: ma queste valutazioni non si fanno prima?? L'anestesista e il gastroenterologo non visitano il paziente e si decide se è il caso di fare l'intervento PRIMA?
Sono andata di nuovo a parlare con la dottoressa di riferimento nel reparto, che alle mie domande sul perché l'operazione non fosse stata fatta, mi ha dato risposte vaghe della serie "l'anestesista avrà valutato che non era il caso" e "ma avranno visto che i valori ematici erano rientrati nella norma e quindi non era più necessario (!!)".
Commenti
Dovremmo farlo tutti. Dovremmo farlo sempre. Sarebbe utile farlo anche alla struttura, che, al di là del nome, e' semplice e significativa: tribunale dei diritti del malato ed ha sportelli in tutti gli ospedali.
Utile comunicare sia le esperienze positive che quelle negative.
Agire e' più utile che mugugnare.
La sanità e', come tutto, a macchia di leopardo.
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