Dettagli Recensione
Disorganizzazione
Padre diabetico, infartato, cirrotico, con polmonite bilaterale e piede con ulcera da diabete da oltre 9 mesi, è stato ricoverato per ascite.
Mio padre è stato trattato come un malato terminale, non perché lo sia, ma semplicemente perché inutile spendere soldi per degli esami o trattamenti per una persona di 79 anni con una situazione comunque compromessa; il fatto che poi questa persona possa vivere altri 6 mesi come 6 anni, non significa niente?
OLTRE UNA SETTIMANA A LETTO IMMOBILE SENZA MATERASSO ANTIDECUBITO nè fisioterapia, nè assistenza, TERAPIA COMPLETAMENTE IMPROVVISATA, INSULINA? QUANDO CE NE RICORDIAMO.. DOBBIAMO FARE LA PARACENTESI URGENTE, ANZI NO, FACCIAMO SOLO IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO. SERVE LA TAC, l'abbiamo richiesta urgente = MAI FATTA. NON SI SA CHI SIA IL REFERENTE, HO PARLATO CON CINQUE MEDICI DIVERSI OGNUNO CON UN PARERE DIVERSO DALL'ALTRO E QUEST'OMINO LASCIATO A MARCIRE SU UN LETTO... REGREDENDO IN UNA SETTIMANA TUTTO QUANTO FATICOSAMENTE RICONQUISTATO IN TRE MESI DI DURO LAVORO A SEGUITO DI UN PRECEDENTE RICOVERO.
Nessuno gli ha guardato il piede, che necessita di medicazione almeno due volte la settimana.
PARACENTESI non effettuata nonostante ammonio oltre i cento i dolori e le dimensioni enormi dell'addome, che gli impediscono qualsiasi movimento.
Ricoverato a ortopedia per mancanza di posti letto, poi spostato in chirurgia ma in carico a medicina polifunzionale, situata al piano sottostante.
Lasciato un pomeriggio intero a urlare dal dolore addominale senza che nessuno intervenisse, solo al cambio del turno infermieristico (perché qui l'assistenza è soggettiva) sono stati fatti antidolorifici senza nessun accertamento per capire la causa del dolore (febbre a 38.5).
Dicono che lo rimanderanno presto a casa, chissà come faremo a gestirlo immobilizzato a letto con un addome delle dimensioni di una mongolfiera, ma ormai lo sanno tutti che in quest'ospedale non si curano le persone, si rimandano a casa. D'altronde con tutti quei posti letto in meno...
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