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E' successo a noi
Mio padre è stato ricoverato in una fase in cui la malattia, infausta, era ormai all'esito finale. Non avevamo nessuna illusione che nostro padre potesse guarire, ma avevamo tutto il diritto di avere diritto ad un trattamento dignitoso per il paziente e un dialogo basato su disponibilità e comprensione verso noi familiari... Invece il paziente ematologico è solamente una palla al piede e chi gli è vicino è praticamente da evitare. Per quanto riguarda la competenza professionale, non possiamo muovere critiche, ma rimane che il rapporto personale è da qualificare freddo, granitico al limite della tolleranza. Una volta avvenuto il decesso, secondo noi dovuto anche a una forma di sottovalutazione del divenire degli eventi nelle ore precedenti, ho fatto presente quanto sopra sia al primario che ad alcuni dei suoi collaboratori. Abbiamo ricevuto scuse e una parvenza di mortificazione e, dulcis in fundo, un biglietto di gentili condoglianze!
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